lunedì 12 marzo 2018

Quali Alleanze ?

Il voto del 4 Marzo non ha in realtà cambiato nulla di sostanziale nel panorama politico italiano. gli attori, si avvicendano ma il regista rimane pur sempre l’Unione Europea, con la riprova della calma piatta per ora dei mercati. Intanto il “rosatellum”, é servito a preservare, per poter governare, attraverso alleanze come accade in molti sistemi di governo europei, un’evidente garanzia di prosecuzione, delle riforme gradite a Bruxelles e chi propone ora un’alleanza Lega-M5S dimentica i tempi in cui il movimento dichiarava di non volersi alleare con nessuno (non era ancora il momento per farlo ma sono bastati due anni appena) ed entrambi i partiti avevano posizioni contrarie all’UE e, pronti all’euroexit. Si chiedeva di mettere da parte le differenze per riportare l’Italia alla sua sovranità. Ricordate l’evento che organizzò il blog “Scenarieconomici” a Roma dove Claudio Borghi lo proponeva a Marco Zanni (allora ancora nel M5S)? A distanza di anni oggi potrebbe diventare realtà, visto che dopo il 4 Marzo il Movimento e la Lega insieme hanno raggiunto la maggioranza assoluta dei seggi sia alla Camera che al Senato. Ma se entrambi nacquero come forze antisistema: i cinque stelle per calamitare il dissenso a sinistra e disattivarlo, mentre la lega doveva farlo a destra, guarda caso dopo il voto abbiamo un Nord in mano alla Lega e un Sud ai 5 Stelle e se le due forze si alleassero oggi, visto che non porterebbero alcun beneficio al Paese che andrebbe sempre più alla rovina, non avendo più posizioni anti UE, che accadrebbe? Si aprirebbe in un futuro abbastanza vicino, una falla politica per l'entrata di nuovi partiti attualmente non controllati dai poteri forti. La soglia di sbarramento del 3% la introdusse Sergio Mattarella nel 1993, soglia difficilmente superabile senza visibilità mediatica e soldi, nessun nuovo partito sgradito al potere finanziario si potrà affacciare. Con tale gesto la democrazia è stata cancellata e il diritto di ciascuno di riunirsi in partito per concorrere alla vita pubblica del Paese è stato censurato. Come accaduto in Grecia con Syrizia e in Francia con il Fronte Nazionale, le forze finte antisistema, si riconoscono per la loro caratteristica di abbandonare sempre, in prossimità del voto, le posizioni anti euro. Le ultimissime dichiarazioni di Di Maio e di Salvini in tal senso sono pistole fumanti. Dunque prima si raccoglie il favore del pubblico “no euro” che a quel punto, trasformato in un nugolo di tifosi, non si accorge del cambio di linea. Il comportamento pubblico dei seguaci di Lega e M5S sembra confermarlo. In molti ragionano con logiche tipiche del tifo da stadio. “O lega o movimento o morte “ tanti pecoroni telecomandati , ed esattamente come voleva anche il PD, senza accorgersene ci fanno procedere spediti verso più Europa. Il trucco mediatico è evidente, concluso il lavoro sporco delle forze europeiste esse vengono sostituite da forze che, nell’immaginario collettivo, dovrebbero essere anti euro e antisistema, ma che nella sostanza hanno assunto già da tempo le medesime posizioni delle forze politiche che vanno a sostituirle perché in realtà nate da loro stesse. Cambia la forma ma si punta al medesimo fine, così il popolo non se ne avvede, un vero capolavoro. In definitiva quindi Lega e M5S non governeranno mai insieme, nonostante molte coincidenza dei programmi, solo per evitare che si creino vie utili per i veri nemici dell’UE. Se ci pensate poi non é concepibile neppure un governo centro destra e centro sinistra, l’effetto sarebbe quella di mandare i 5S ancora più in alto alle prossime elezioni e visto che la Lega stessa dovrebbe partecipare a tale accordo, senza, non ci sarebbero i numeri per governare, anch’essa finirebbe per perdere voti creando così un varco temuto da Bruxelles, per nuovi partiti come CasaPound che potrebbero superare con facilità la soglia del 3%. Insomma il motto é sempre quello gattopardiano: che tutto cambi senza che nulla cambi davvero. Ecco allora l’alleanza più scontata in questa legislatura pare essere quella tra M5S-PD. I cinque stelle non avrebbero conseguenze perché se qualcosa andasse male, (andrà tutto male perché presto il Paese collasserà), potrebbe ridare facilmente la colpa al PD e viceversa. Infatti lo stesso movimento ha in sé tra gli eletti e squadra di governo formata da Di Maio dei “cavalli di troia” del PD mi riferisco ai vari Spadafora, Giuliano ecc…..quindi ci apprestiamo ad avere un Parlamento di nominati, non di eletti, composto da servi di partito, buona visione!
Fabrizio Tinazzo