giovedì 15 marzo 2018

Luigi Di Maio

E "la squadra di governo votata dal popolo”. Le roboanti e minacciose frasi di Luigi di Maio risuonano subito dopo l’ottimo risultato ottenuto nell'ultima tornata elettorale, ma, alzare la voce o la posta come sta facendo potrebbe rivelarsi controproducente? Vi ricordate quando Matteo Renzi fu premiato con il 40% di consensi alle elezioni europee? Una maggioranza relativa così schiacciante, lo aveva portato a sfidare gli italiani con il referendum, ma bisogna fare sempre i conti in presenza dell’oste perché se il Pd aveva preso il 40% dei consensi tutti gli altri ne detenevano il 60%. Il 4 dicembre del 2016 la matematica ha battuto la politica. E se tutti i media hanno fatto a gara nell’esaltare la “vittoria” di Di Maio, vale la pena di ricordare, che il M5S ha ottenuto il 32%., quindi se era minoranza il 40%, ora con i risultati delle ultime elezioni il 68% è largamente superiore al 32% ,anzi è più del doppio. Se non si può tener conto del successo ottenuto da Luigi Di Maio, con la stessa onestà intellettuale, non si possono leggere le dichiarazioni circa la impossibilità di un esecutivo a guida del Movimento alle condizioni da lui indicate perché quello che dichiara è decisamente incostituzionale. Il solito richiamo alla volontà popolare​, per sdoganare il suo “governo” oltre che improprio,​ sembra confermare tutti i dubbi circa la vocazione populista del movimento​​. Deve sempre spaventare la dittatura della maggioranza, e allora figuriamoci quella di un terzo sui due terzi. E non può nemmeno una volta richiamarsi a De Gasperi un'altra volta alla dottrina sociale della Chiesa e poi, fare la voce grossa per dettare le condizioni per la nuova legislatura. Se Il tanto bistrattato Renzi ha compiuto la sua parabola (per ora ) politica in tre anni, che il Di Maio non si meteorizzi in tre mesi, eh speriamo proprio di no!
Fabrizio Tinazzo