mercoledì 2 maggio 2018

La Ballata dell'Amore Cieco

“Un uomo onesto un’uomo probo….s’innamorò perdutamente, d’una che non lo amava niente” E’ difficile determinare con estrema esattezza quale potrà essere l’esito di questa ballata post elettorale in cerca di alleati di governo. E’ l’ennesimo caso di disperazione in cui si ritrovano i politicanti prestati al gioco delle parti che fingono di non sapere perchè fingono di non ricordare, che l’attuale situazione, molto fangosa, è frutto di una malsana campagna elettorale, avanzata dopo una malsana legge elettorale, scaturita però da tutta una malsana discussione politica nazionale. Se era quasi impossibile superare la soglia di “ammissibilità” al governo del paese, non era altrettanto impossibile lavorare sulla credibilità di chi si proponeva come unica forza in perfetto stile “extrema ratio” (proprio nel suo significato letterale di rimedio estremo, proposta estrema). Il movimento aveva tutte le carte in regola per adottare soluzioni e definire politiche serie in risposta ai problemi seri del nostro paese. Invece si è mostrato negli ultimi anni come ultimo rimedio (purtroppo però non molto alternativo), appena accettabile, allo scatafascio che caratterizza il sistema partitico italiano. Sulla base dei principi (sono solo principi e bisogna riconoscerlo) della Carta di Firenze, andava costruito un pensiero critico di rivalutazione dello stato delle cose, andavano avvertite le esigenze reali e percepite le soluzioni, per poi formulare le proposte che un partito degno di questo nome (tra l’altro anche in movimento…) avrebbe dovuto impiantare nella discussione civile. Ci si è fermati allo sbandieramento del criterio di onestà presunta o reale (non importa a questo punto distinguere l’una dall’altra), che non corrisponde all’onestà intellettuale che un tale movimento dovrebbe garantire ai suoi sostenitori. Gli esiti catastrofici (e lo sono veramente per chi sa intravedere il potenziale inespresso del movimento) della spocchia pro-onestà erano prevedibili, arginabili, ma ora sono inarrestabili, perchè a bilanciare questa promozione -ripeto-dell’onestà non c’è stato altro di significativo e accessibile alla politica. Se invece che parlare di gestione amministrativa si è cercato lo scoop veloce e fresco di giornata, se al posto di costruire alternative sistemiche di gestione (ambiente, sanità, scuola, PMI, eccetera) con le famose restituzioni, che volendo si potevano investire in micro circuiti di impresa o sperimentazione e innovazione, si sono sprecati tempo e energie per organizzare eventi senza neppure contraddittorio, se invece che studiare a fondo il “nemico” cercando di sottrargli politicamente terreno, ci si è dedicati a gridare quotidianamente allo scandalo, allora oltre ai delusi, agli illusi, ai rabbiosi, a chi/che cos’altro si credeva di fare appello? Ora il movimento resta solo un perduto innamorato di chi non gli si vuole accompagnare, nemmeno per transitare insieme verso un’improbabile compagine che neppure si riesce a immaginare. Uomini giusti, uomini probi, trallalalalla tralallallero, che si innamorarono perdutamente, di un’avventura politica che non li amava niente…
PS.Chi si crede troppo bella passa il tempo ed è zitella. (Proverbio dal web)
Il Cavaliere Bianco