lunedì 24 dicembre 2018

2019

Il 2019 sarà l'anno della svolta: o si fa la Romagna o si muore parafrasando Cavour o uno di quelli lì insomma, del Risorgimento o quello che è, Garibaldi quella gente lì che non si faceva mettere sotto come Rimini si è fatta mettere sotto in 40 anni di Regione altrimenti oggi sarebbe una città ricchissima e famosa nel mondo ed invece siamo fanalino di coda per redditto e top di gamma per microcriminalità, neanche "macro", tutto qui è bonsai, mignon: possibile!? O referendum secessionista oppure Provincia a Statuto speciale come Bolzano: ci-governiamo da-soli! Il latte Gravarono lo rispediamo al mittente: rifacciamo la Centrale del latte Com'era dov'era, come hanno mantenuto per esempio San Marino o Cesena. E anche l'Università va rivista: non dobbiamo necessariamente impiccarci alla corda di Bologna che ci manda i docenti più scarsi e le facoltà ed i corsi marginali: vogliamo Medicina, Giurisprundenza, Lettere, Ingegneria, altrimenti si valuti una parnersceep con San Marino e Urbino a fare l'Ateneo Internazionale di Rimini, San Marino e del Montefeltro: "Jano Planco" potrebbe essere il nome. Decidono loro quando inizia la stagione, quando finisce, oh, ma stiamo scherzando e cosa ne sa parlando in astratto un contadino della piana del Reno con la III media se ce l'ha di turismo balneare!? E il trasporto pubblico ma davero davero che devono decidere a Bologna!? Sanità, Grande distribuzione, Università, addirittura mandano i quei furgoncini a fregarci i turisti per farli partire dal loro aeroporto, il TRC pure l'ha voluto la Regione, tutto deve passare da quel collo di bottiglia che ci strozza ci munge ci tratta come un bebé che deve sempe chiedere. Valuterei al limite al limite di andare anche con la Toscana con cui la Romagna confina e che non ha bisogno come Bologna di strozzare le proprie province perché Firenze è già grande di suo. Noi siamo già molto vicini a quella che fu la Romagna toscana, molti vocaboli in dialetto sono di origine toscana, il rapporto con l'Emilia è artefatto, fittizio; e siamo storicamente e culturalmente molto più vicini a Venezia, Arezzo, Pesaro, Firenze, Ancona: darci in pasto a Bologna fu una marchetta, un colpaccio per i felsinei; come feudo bolognese non ci sviluppremo mai se non ci si rende conto di questo e nasce una movimento separatista siamo destinati a rimanere nel limbo della mediocrità di essere la Vandea d'Italia quando potremmo essere la Miami o la Dubai del Mediterraneo se ci togliamo dalle scatole la Regione. Quindi questa mia vuole essere come si dice oggi una "call" per tutti quelli che vogliono che la nostra realtà si sviuluppi e consideri chiusa per sempre la parentesi emiliana, anche a costo di dispiegarci metaforicamente sul Santerno a difendere la nostra terra dallo "Straniero" intonando "iiil Piaaaa-ve mormo-raaava calmoeplaaaacciddo al-pas-sag-gio..." etc., quel discorso lì insomma per dirla in breve e per paradossi, (in foto: il Presidente "uscente": mi spiace andare sul personale ma io voglio un presidente giovane, atletico, istruito come è istruito esempio il Premier Prof. Conte, e possibilmento, se non è chiedere troppo, non affetto da calvizie e si ricandida pure: ed è già al IV stadio e cosa facciamo, Kojack!?!). 
AA