mercoledì 12 dicembre 2018

Incertezza

A parte le incertezze che ci derivano da quella spada di Damocle della c.d. "Bolkestein" e che grava su noi balneari italiani e riminesi, io non capisco la ratio diciamo così di interventi che vedo realizzati o realizzandi a "pelle di leopardo": qualcuno di noi bagnini li fa, qualcuno ha il privilegio di avere sindaco e assessori come inaugurassero un monumento, e qualcuno non fa nulla in spiaggia fra noi concessionari (e io sono figlio e nipote di concessionari da 4 generazioni il nonno del nonno di mio nonno che si chiamava "buratèl", anguilla, era il capo dei bagnini da San Giuliano a Torre, per dire)". Quest'anno si vede qualcosa di significativo, bene o male esso sia: in pratica si vedono strutture "clone" diciamo così, quelle che iniziano a vedersi ad uso delle prossime stagioni estive. Sono prefabbricati più o meno in legno bianco abbastanza dozzinali ai miei occhi ma certo meglio delle vecchie cabine di cemento. Il punto per me è un altro, anzi di punti ce ne sono tanti. Anzitutto, per quel so, ovunque nel mondo spiagge sono "sacre": non puoi piantare un palo ed i servizi tipici del nostro mare sono fuori dalla spiaggia, ciò quantomeno per le spiagge più famose dico Copacabana o in Europa quelle della Costa Azzurra. Da noi si va nella direzione opposta, e per fortuna non siamo ai cancelli liguri e ostiensi (solo Cesenatico si distingue in negativo, vergogna!): si riempie la zona ov'è sabbia di elementi in materiali estranei alla spiaggia... "nautre" ad uso dei turisti, ed ora addirittura queste nuove strutture che un domani, attenzione, potrebbero diventare prima bar, poi ristoranti. Ma non è solo questo. Certo è vero che la fruizione della spiaggia 3.0 è cambiata i turisti molto comodi di oggi sono poco interessati all'acqua preferiscono il lettino anche se vediamo un proliferare di atleti che si cimentano nei due nuovi sport must ossia il tennis e il beach volley ragazzini come sessantenni insomma è cambiato tutto e la spiaggia cambia secondo i gusti del turista e questo è comprensibile ma fino a un certo punto. Senza essere esperti si sa che la spiaggia di Levante ("la destra") da quando è iniziato il prolungamento del molo XVIII secolo prima con palizzate ("palata", "paleda") con il legno di Torriana e Perticara che si poteva facilmente trasportare lungo il Marecchia ancora navigabile da piccole imbarcazioni avendo perso il suo carattere torrentizio già allora e in seguito con strutture sempre più grandi con i massi del San Bartolo (che per questo ora viene giù... scoop!), si sa che detta spiaggia tende ad allungarsi mentre quella di sinistra causa molo tende ad essere erosa dalle correnti. Per questa ragione la zona nord si è riempita di scogliere a tutela attenzione non della costa ma del turismo e che tutti paghiamo e che allungano innaturalmente dette spiagge che ricordo essere lunghe pochi metri in passato in epoca pre-scogliere. Ma datosi che il diavolo come si sa fa le pentole ma non i coperchi, artificialmente lunghe, soffrono di diversi problemi sottaciuti. Anzitutto il circolo d'acqua è molto limitato dalle scogliere quindi l'acqua stessa ne risente come balneabilità. Questo fatto poi limita anche la naturale risacca per cui le spiagge nord non hanno quella sabbia"dorata e finissima" come si diceva agli albori del turismo mentre la granulometria si dice così credo delle spiagge a ponente è grossolana come chiunque può appurare in quanto i bivalvi che vivono sottocosta nonché gli altri materiali organici e non che compongono la sabbia non sono triturati come lo sono a sud causa debolezza della risacca. E terzo problema le scogliere rendono il fondale insicuro a cui adesso che mi viene in mente ne aggiungiamo un altro ossia che queste sabbie sono fangose un fenomeno assente a destra del porto, questo sottolineo senza denigrare al parte nord che ha comunque un suo appeal per altre ragioni. Pertanto si potrebbe dire che la pezza per salvaguardare la spiaggia nord e renderla artificialmente lunga sia stata alla fine peggio del buco, la causa primigena essendo comunque il molo di levante. Allora che senso ha allungare la spiaggia e farsi poi sempre più sotto con queste strutture che citavo in apertura lasciando la parte dietro piena di reti, tralicci, tiranti, giochi plasticosi giganteschi, campi delimitati che si usano poi pochissimo? E qui richiamo un altro fenomeno il fatto che a Levante il mare sia sempre più lontano causa molto causa diga foranea causa darsena che fanno si che la sabbia si depositi ivi e che se i bar diventano (ridicoli!) "chiringuitos" ossia bar-sulla-spiaggia-in-spagnolo dipende proprio dal fatto che l'acqua si allontana allungandosi la spiaggia. Partendo dall'assunto che il mare non lo domi e non dovresti cercare di domarlo come si è fatto io credo che occorrerebbe una "visione" di insieme a parte tutte queste puttanate di un parco che non è mai esistito qui essendo zona di canneti e che è irrealizzabile, una visione che valuti gli aspetti citati sopra e che parta proprio dal fatto della diversità delle due porzioni a destra e sinistra dell'ex foce e che tenga conto del fatto che non puoi portare tutto in spiaggia azzerando tutto quello che in 60 anni quasi di turismo di massa è cresciuto dietro alla linea degli alberghi come attività e legno ferro vetro i materiali che si dicono si usano per queste megastrutture bianche non emendano dal fatto che comunque stai costruendo in spiaggia e se lo fai dciamo a Copacabana... ti tagliano le mani. 
 S. M.