giovedì 13 dicembre 2018

Tiziano Ferro

La differenza tra me e te, cosi canta Tiziano Ferro, grande cantautore rifugiato a Londra. L'Europa, gestita da una maggioranza inesistente, ha "declassato" a modesta perturbazione per eccesso alcolico, una bufera annunciata sul nostro paese. Macron, consigliato sicuramente dalla giovane sposa, ha chiesto scusa, come il papa, a tutti i francesi che avevano il rivoluzionario gilet. Un altro simil Renzi farà una brutta fine. Dicono anche che il bulletto come Totò si butterà a..destra. Traffico spaventoso in quella direzione. Avete visto come era "arredata" la Susanna Cgil all'incontro con Salvini? Povero sindacato, da prima potenza è sceso all'irrilevanza. Rimangono i pensionati. Quando cacciate Boeri? Ricordatevi del duo di Caterpillar. La differenza tra Gigetto e Matteo è enorme. Non c'è partita. Salvini sembra nato per fare il (vero) social premier, in grado di interpretare tutte le parti della commedia politica. Minaccia e fa pace, blandisce ed offende, populista nei giorni feriali, moderato alla domenica, dopo la messa. Anche lui deve stare attento al personale impiegato. Molto abile ad annusare il consenso, costringe costantemente i grillini ed ex, intenti alle spese natalizie, a rincorrerlo. Ieri sulla guerra a Moscovici, oggi nel dialogo con gli imprenditori. Il padre del movimento comincia a dare segni di irrequietezza. La creatura è diventata grande troppo in fretta. Di Maio non ha le physique du rol per gareggiare con quel mattatore di Salvini. Sembra il remake dello stupendo film con Gassman. I grillini hanno il cemento del fine mese che li tieni uniti. Credo rappresentino uno zibaldone delle ideologie presenti, con propensione per i temi più facili, quasi infantili. Un partner migliore per Salvini al momento non esiste. Il centrodestra, nella vecchia edizione non trova più il gradimento dei cittadini. Allora era Berlusconi il collante. Oggi stare con lui è penalizzante. Sono questi, credo, i ragionamenti che la Lega compie. Meglio una banda smanata che vecchie volpi delle frequenze. Matteo Salvini, riempie le piazze, vola nei sondaggi, non ha avuto però ancora il tempo per decidere chi farà il sindaco di Rimini, al posto di Gnassi. Ci sono delle emergenze inventate, ì'Istat emette ancora decimali in perdita ma con i Tajani la battaglia è finita senza vinti ma con i presunti vincitori in odore di scomparsa. La Piazza del Popolo ha onorato la denominazione, riempiendosi come faceva una volta con i grandi avvenimenti. Repubblica sembra essersi arresa e persuasa che non sarà un errore passeggero, ma un movimento che governerà a lungo. Ho seguito in queste settimane il Premier Conte. Le cartomanti danno per sicuro il cambio in corsa di Gigetto con il Diba, tenuto in frigo. E se invece a capo (politico) del movimento 5 stelle venisse indicato dalla piattaforma democratica, il nostro primo ministro? Sarebbe una salto di qualità e la fine di una clausura tra eletti e cittadini. 

PS Per le nostre veline conta più l'ironia di Cagnoni.