venerdì 7 dicembre 2018

Premesso

Premesso, e chi mi conosce lo sa, che non sono un frequentatore della Ciclabile del Marecchia (ci sono stato invero parecchie volte: ma come runner!) non tanto per il rischio di essere impallinato dai cacciatori che ivi si corre quanto piuttosto perché, scusate, non "armo" la bici per uscite sotto i 120 km nondimeno sono solidale con i neofiti della bici e le famigliole che si avventurano ivi per qualche km o decina di km o ciccioni che vanamente cercano di smaltire qualche etto arrivando all'altezza max di Corpolò per poi rimpinzarsi la panza de tagliatelle assumendo 3 volte le calorie che hanno speso nella loro patetica performance. Ora alla luce dell'ultima persona colpita da un pallino ad un occhio, il Comune sta preparando pare un'ordinanza ad hoc per coniugare l'inconiugabile: gente che va in mezzo alla natura anche con bambini in bici e l'attività venatoria lungo quello che resta del fiume dopo il sacco delle cave. Ma invero questa battaglia di togliersi dalle scatole i cacciatori in zona assiduamente frequentata da ciclisti è persa in partenza, una lotta di Davide contro Golia, essendo poi che Davide non sembra poi aver tanta voglia di metter i bastoni fra le ruote alla lobby venatoria perché ben sa, credo, che può fare poco e mi riferisco ovviamente all'assessore competente Anna Montini. Ora a leggere la stampa locale questa ordinanza per salvaguardare l'incolumità dei ciclisti dal piombo fuso dei cacciatori prevede una distanza di 50 mt di attività venatoria dalla ciclabile salvo che queste normative sono nazionali, che questi temi sono stati discussi e contrattati mille volte in mille sedi, che i cacciatori sono lobby molto radicata, numerosa, di grande influenza e ciò che puoi fare a Rimini per contenerne l'esuberanza è esattamente lo stesso che puoi fare in qualsiasi altra parte d'Italia che non siano zone specialissime come Parchi Nazionali e simili. Pertanto per quello che è dato sapere i cacciatori continueranno a sparare lungo la ciclabile e non solo, a ferire ogni tanto qualcuno su scala nazionale come accade ogni anno quando apre la caccia, a spararsi talora fra loro ad ammazzarsi o ferirsi con le loro stesse armi. E qualsiasi persona di buon senso direbbe che non puoi come vorrebbe la Montini assessore coniugare l'attività venatoria e la passeggiata in bici con la famiglia e bambini nello stesso luogo ma normativa nazionale alla mano (che sembra scritta dall'AD della Balletta o della Piocchi) lo possono fare ad oggi di sparare lungo la ciclabile e se essa non è classificata strada non asfaltata, chi può smentisca, possono sparare anche DENTRO la ciclabile. Quindi quello che il Comune può fare per quel che si sa è rendere la ciclabile una "strada non asfaltata" se essa non lo è già e mettere il limite dei 50 mt di distanza che è comunque la distanza buona per prendersi una parte di una rosa di pallini mentre te ne vai in bici al posto del... fagiano a cui era destinata. Occorrerebbe per me un assessore competente e coraggioso ma come diceva quella lì il coraggio non te lo puoi dare quindi a occhio e croce considerato che gli animali selvatici continuano sempre più ad avvicinarsi alle città e risulta molto comodo per avere ia tenuta di caccia dietro casa. Non vi sarà dunque nulla di nuovo sotto il sole dunque, così come i porcospini continueranno ad attraversare la strada andando in contro al proprio destino, le puttane continueranno a scender in istrada sul far del tramonto come fanno da secoli e millenni a dispetto delle normative comunali... allo stesso modo i cacciatori continueranno a impallinare famigliole di ciclisti lungo la ciclabile del Marecchia Ordinanza o non Ordinanza.
 Zobeta