venerdì 21 dicembre 2018

Istruzioni Per L'Uso

Ho ricevuto diverse richieste di chiarimento sull'ultimo articolo: Capitolo 15 della Direttiva Bolkestein. Lo scenario della farsa è cambiato, lo sfondo (governativo) è gialloverde, ma i bagnini non si sono mai preoccupati del colore degli amici. Mi concedo una provocazione: consultate il Piano Spiaggia in vigore, scegliete (a piacimento) uno degli "stabilimenti" balneari previsti, di solito formati da tre bagni ed un bar. Compilate una domanda di concessione da rivolgere al Comune di Rimini, Ufficio Demanio, con l'impegno di realizzare quello che il Piano prevede. Scommetto (vinco) che il Comune, sostenuto da una maggioranza anche balneare, vi dice di no. Non disperate. Inviate una raccomandata RR, in cui evidenziate che il provvedimento di diniego "contrasta" con le norme italiane ed ..europee. Non ipotizzo il futuro, ma se fossi il dirigente correrei (almeno) il rischio d pagare le spese processuali. Non sono molti gli avvocati a Rimini che "masticano" una materia così complessa e volutamente distorta da una propaganda feroce. Ne conosco almeno due molto bravi, con il rischio però siano già stati ingaggiati dalla concorrenza. Se un ministro, ipotizzo Centenari, che ha già mostrato di non sapere di cosa parla, tirasse fuori la promessa (elettorale) di una nuova legge di proroga, chiedo al segretario della Lega locale d'informarlo che i Tar sono stati già "allertati" dalla Commissione Europea. La norma che ha concesso la proroga dal 2016 al 20 è da considerarsi nulla. Penso sia solo sfacciata propaganda, permessa in un paese dove i sindacati pensano alla (loro) pensione ma non emettono un sibilo a proposito di un atto senza precedenti. Nei casi trattati sul piano giudiziario, i ricorrenti hanno visto riconoscere l'illegittimità della Legge italiana. Se non basta, nel secondo grado di giudizio Amministrativo, diventerebbe inevitabile per il Consiglio di Stato riconfermare la sentenza di primo grado ed informare la Corte Costituzionale per procedere all'abrogazione delle normative. L'unica variante a questo percorso potrebbe avverarsi se la P.A. nel caso della ipotizzata concorrenza, passasse dalla Licitazione Privata, che limita i concorrenti alle parti in causa, al Bando Pubblico. Fissando le clausole di partecipazione, partendo dalle garanzie (doverose) per gli attuali concessionari. Aspetto con calma natalizia che qualche politico dell'ultima ora, contesti un semplicissimo ma reiterato ragionamento. 
PS Lo strano è che Giorgio Mussoni, da sempre scettico sulle eventuali proroghe, stia terminando il suo stabilimento.