venerdì 20 marzo 2020

Fenomeni

Il primo è Covid 19. Poi ne sono arrivati tanti. Nel nostro piccolo mondo riminese, infettato come fosse grande, sembra ci sia un focolaio autoctono che aveva già mostrato la sua virulenza prima dell'epidemia. Per fare un esempio, detestato ed amato, cito il nostro sindaco. Affronta (tutte) le situazioni risolvibili con una modesta organizzazione, imponendo la sua presenza. Prevale il concetto della surroga. Decide tutto lui. Ponti, strade, opere e dehors. La pianificazione è un giochino che lascia alla Nipote. Una volta venivi stroncato dal comintern della federazione, con l'accusa di perseguire il culto della personalità. Ogni azione anche la più burocratica deve essere incensata. I portatori dei turibuli riempiono giornaletti e blog. Si fa fotografare con lo sfondo della spiaggia vuota, come dire avete visto? Poi raccontano che nello stesso giorno nei parchi c'era l'inferno. Ho visto in un servizio regionale sulla comunità di Don Benzi, una massa di bisognosi che non avevano, come prima esigenza, il metro di distanza. Mi auguro che la Lisi abbia informato il superiore. Sarebbe anche il caso che il Sindaco con i civivo da giardinetto, organizzasse il servizio a domicilio. Dobbiamo fare i migranti della spesa. Però abbiamo la Cura per l'Italia. Giuseppi è ripreso dalla mattina alla sera, dalle 9 televisioni di regime, in perenne movimento, senza mascherina. Il Papa della Nazione. Mi interessa poco, ma il Pd è stato salvato come fosse a Wuhan. Le sardine?