lunedì 23 marzo 2020

I Tuboni

Quasi ogni giorno passo (passavo) davanti al cantiere di piazza Kennedy, via obbligata da Bellariva al Grattacielo. Non sono ancora nella categoria degli UMARELL che dirigono i lavori. Tutto procede con precisione anche se le sorti della Grande Cooperativa hanno comportato un contraccolpo al cantiere ed alle ditte che vi lavorano. Da riminese e tecnico del settore (non ancora ex) con laurea negli anni ’70 questa opera (non entro sugli aspetti specialistici) mi appare come la SUMMA degli errori che le Nostre Amministrazioni Pubbliche (con contributo importante di tecnici) hanno compiuto ngli anni ’80; il resto è solo conseguenza. ERRORE 1 : negli anni ’80 sono stati realizzati impianti di sollevamento delle acque fognarie miste (tutte con scarico verso mare, ovvio ) con VISTA a MARE, collocate nelle “aree in fregio “ del lungomare. Si è proseguito, più in grande, nella stessa direzione. Il mio compianto maestro, Aurelio, progettò, pochi anni prima di morire, le grandi vasche con relativo impianto di sollevamento nelle aree della Ferrovia attualmente sotto utilizzate a parcheggio. L’incarico gli venne conferito da HERA. Anticipo la obiezione: con le Ferrovie non si tratta ! Aggiungo che era obbligo insistere molto in particolare quando era A.D. delle Ferrovie il fratello del Sindaco Moretti. ERRORE 2 : Diluizione al largo delle acque di fogna; purtroppo la batimetria di questa parte di Adriatico non ci aiuta; anche in questo caso scontiamo gli errori degli anni ’80 ( Massimo dove eri? credo impegnato dove è più forte di una coppia di buoi) . Abbiamo investito in condotte che portano gli scarichi dalle località della valle del Marecchia, ma non abbiamo investito nella separazione delle reti fognarie di Rimini Città (tranne il Borgo, già privilegiato allora , parte di Rimini Nord e Grotta Rossa. Nello stesso periodo, con finanziamenti FIO, Riccione costruiva vasche a pioggia e separava le reti fognarie . Anche Bellaria anche se con minore successo a causa di finanziamenti rifiutati. E’ triste pensare che già i progetti degli anni ’70 ( un famoso Studio di Padova ) prevedevano di realizzare per tutta Rimini reti separate. La prima realizzazione fu a Grotta Rossa, con recapito in mista e di li in Ausa . Pensare che siamo stati pionieri nel settore della depurazione in Italia, ma poi ci siamo persi. Io stesso nel 1990 presentai all’allora Assessore Prof. Zavatta un progetto simile a quello ora realizzato di tre collettori a mare di 200 cm di diametro; ma presupponeva che le reti venissero separate. Credo che ora si stia seguendo la strada di ridurre gli apporti misti verso l’ Ausa. I miei figli e nipoti ( che non ho ) vedranno gli effetti. Un vero peccato per la Città avere perso occasioni. Ma ora le nostre preoccupazioni sono altre. 
Fabio1949