martedì 10 marzo 2020

La mia banda suona il No

Siamo precipitati nel rosso vivo senza accorgercene. I messaggi rassicuranti e le cene cinesi al buio avevano tranquillizzato. Conte e la sua Banda stanno suonando il No in tutta l'Italia. Una modesta, minoritaria e stonata espressione del regime che ci sta sfaldando. Occorreva un maestro della musica per dirigere il popolo del fai da te. La reazione dei riminesi è stata da manuale. Anch'io, con mia moglie, ho passeggiato come faccio al mattino fino alla Toilette degli Sposi. La distanza mantenuta è (sempre) superiore al metro imposto. Questa è un'altra storia. Prescritta. Giuseppe Conte e la sua Banda sono inadeguati a suonare in Italia. Rocco Casalino invece rappresenta degnamente i Cinque Stelle che gli italiani hanno mandato al governo, incuranti del pericolo. I pochi rimasti sono avvinghiati come l'edera ai "nemici" piddini. Si sostengono, amano ma fortunatamente non riproducono. Tra le cose che spero si rimettano a posto c'è anche la maledetta politica. Ha preso, per uno dei tanti incidenti della storia, una piega che deve essere corretta. Mattarella è stato chiamato da quelli che contano come gestore o curatore fallimentare dei problemi. Non c'è tempo per elezioni. Si dovevano fare prima. Anche i processi verranno rinviati. Siamo abituati, le urgenze sono altre. Ossigeno e posti letto con rianimazione. Medici ed infermieri. Dopo la protezione civile, vigili del fuoco, forze dell'ordine, sono i nuovi eroi del nostro infettato paese. Ci aggrappiamo e fidiamo solo di loro. Il passaggio dal me ne frego alla paura per il futuro è stato brevissimo. Non ci hanno aiutato a capire. Il calcio è l'ultima fortezza a cadere. Gli stadi vuoti li vedono tutti. Ora facciamo quello che ci chiedono. Hanno sbagliato, sono inadeguati ma rappresentano lo stato. Non c’era bisogno di questa catastrofe sanitaria, sociale ed economica per accertare la loro incapacità. Se riusciamo ad arrivare alla fine, anche vecchi e predestinati all'estinzione rapida, ci ricorderemo. E' in corso l'epidemia, allora sono i nostri governanti. Lo scenario più avvilente per un intubato sarebbe quello di guardare Conte con la sua (finta) chioma nera. Mi sarebbe piaciuto morire con Draghi. Più professionale.