sabato 28 marzo 2020

Il Cancelliere: Profezia 2015

Caro Lugaresi:
1) condivido il fatto che il finale dell’articolo col quale ho cercato di, sarcasticamente, riassumere gli ultimi trent’anni, sia molto pessimista. Ma è un pessimismo giustificato. Almeno secondo me.
 2) Lo dimostrano le notizie di queste ultime ore. Oggi Stati Uniti e Unione Europea hanno introdotto nuove sanzioni nei confronti della Russia. O minacciano di farlo. La malafede è evidente perché a violare gli accordi di Minsk è proprio l’Ucraina che tra l’altro in questi giorni si sta riempiendo di armi e istruttori NATO in vista della preannunciata grande offensiva di marzo.
 3) Si tratta di un estremo tentativo di cercare di far crollare lo Stato “dall’interno” in coincidenza con l’omicidio di Nemcov, cui sicuramente ne seguiranno altri. E’ un copione collaudato da decenni, con il quale si cercherà la via meno costosa per la “distruzione” ( è il termine esatto usato dal rapporto CIA/Stratfor, per descrivere le intenzioni occidentali nei confronti della Federazione) del nemico.
 4) Ovviamente, però, se il metodo combinato sanzioni economiche/omicidi mirati/campagne di stampa ormai parossistiche, dovesse non bastare, resta la via della guerra diretta.
 5) In questo senso la posizione della Federazione Russa è molto delicata. Mentre le notizie che arrivano da oltre Atlantico ci dicono che il sistema Global Prompt Strike unito agli elementi ABM è praticamente pronto, la controparte militare russa appare in mezzo a un processo di rimodernizzazione del proprio apparato di deterrenza nucleare pronto solo a metà. Le stesse fonti russe ammettono che esso potrebbe essere completato “entro il 2020”. Con l’entrata in vigore degli ultimi sottomarini classe “Borei” e soprattutto dell’ICBM “pesante”, denominato in codice “Sarmat”. Che dovrebbe sostituire, con ben maggiore efficienza il sistema sovietico SS18 ”Satan” oggi ancora in servizio. E’ quindi evidente che la Federazione, da un punto di vista militare, si trova davanti a una “finestra” di vulnerabilità grave per almeno 4/5 anni. E’ difficile pensare che, in caso di fallimento dei tentativi di colpo di Stato che vedremo nei prossimi mesi, l’Occidente non ci provi ad attaccare direttamente la Federazione partendo proprio dall’Ucraina e dai Paesi Baltici oggetto pochi giorni fa di provocatorie esibizioni di muscoli nella città di Narva a 300 metri dal confine di Stato.
 6) Quanto sto dicendo è confermato da fonti autorevolissime, di cui cito solo, tra i tanti, Marc Sleboda che si rifà a fonti esplicite della diplomazia della Repubblica Popolare Cinese, esattamente l’Ambasciata di Bruxelles cioè della “capitale” della Unione Europea. La Cina, e non da oggi è assolutamente convinta della volontà occidentale di andare allo scontro totale con la Federazione russa secondo lo schema che i cinesi chiamano “togliere sole” e di cui l’Ucraina , con il golpe del febbraio 2014 è stato l’elemento più importante. La diplomazia cinese, sottolinea che ormai la Federazione russa, è circondata da vicino da decine di basi americane/NATO dalle quali potrebbe partire l’attacco Global Prompt Strike. Non a caso, quest’anno, la stessa Cina ha previsto un forte aumento delle proprie spese militari per la difesa (10%), segno che a Pechino danno per scontato che la tempesta si avvicina a grandi passi. Chiudendo, quindi, credo che i fatti confermino le mie conclusioni pessimiste: in assenza di rovesciamento dall’interno della leadership russa da parte di uomini a libro paga USA/Nato tipo Navalny o pochi altri, la scelta “occidentale” sarà quella di passare all’azione diretta cui accennavo ai punti n. 4 e 5. Spero di essere stato chiaro e sintetico. I prossimi 12/24 mesi diranno se ho ragione o torto.