domenica 29 marzo 2020

Il Papa e Scalfari

Il Pd ha finito le noci della propaganda e si affida all'usato (molto) sicuro. Ci sono due figure dell'accordo religioso e politico che tormentano le coscienze razionali e gli atei praticanti in casa: Papa e Mattarella. Il film del solitario Francesco, sotto la pioggia battente, nella Basilica deserta, rappresenta una delle migliori interpretazioni della fede contro il male. Venerdì è stata la giornata di papa Francesco. "Non è la prima volta che Sua Santità è al centro dell'attenzione non soltanto di Roma e non soltanto della Chiesa cattolica ma del mondo intero e dell'unico Dio che parla ai suoi fedeli. Francesco conosce perfettamente quell'Aldilà e l'incrocio che ne deriva" Le virgolettate parole sono quelle del senile ma convertito Scalfari, mentore del giornale (ufficiale) del Pd, inventore di tutti i premier indicati da quel partito, ha scritto in omaggio alla tardiva ma accettata conversione. Non mi piacciono le scelte di natura personale che vengono sbandierate con articoli e tramutate in libri. Pubblicità regresso. Rimane lo scenario di paure e speranze che spesso si tramutano in auguri. Le canzoni sulle terrazze, gli incitamenti accettati facendo finta di crederci, le chiusure per decreto, hanno rivoluzionato il mondo che ci circondava. Abitudini e piccole comodità. La dura realtà la impongono figli e nipoti. Ci sono le rivolte per la paura di non potere più provvedere alla tua famiglia o per ragioni invisibili finora. Alcune persone risultano insopportabili per la loro inutile presenza da noi lautamente stipendiata. Perchè devi parlare o twittare per mostrare la tua esistenza? Non è sufficiente un primo ministro che sforna decreti come noccioiine ed altri per decifrare le arachidi? I sindaci fanno il loro dovere di impiegati delle regioni in balia del governo. Poi ci sono gli stregoni ed i commissari del virus. Trovate uno che dica le stesse cose di Burioni.