lunedì 23 marzo 2020

O Chiudere O Fare I Tamponi

L’orientamento del nostro governo è stato chiaro fin da subito, tuttavia è giunto gradualmente con uno stillicidio di energie e di sofferenza psicologica pesantissimo per la popolazione. Alla fine l’ordine è arrivato: TUTTO CHIUSO (o quasi). Tutto talmente chiuso che sono arrivati a liquidare anche il Parlamento: un provvedimento gravissimo, straordinario persino in periodo di guerra, e nessuna “sardina” o popolo della sinistra ha urlato al golpe o alla Costituzione violata. Presidente Conte, e voi dei 5 stelle che dovevate aprire il Parlamento come una scatola di tonno, l’avete chiuso sottovuoto come un barattolo di caffè! Gli italiani stanno patendo sacrifici durissimi: sistema produttivo fermo, stagione turistica saltata. Il popolo delle partite iva è stato liquidato con la misera dilazione delle cartelle esattoriali (comunque da pagare) e con 600,00€ una tantum, mentre la casta non si è privata nemmeno di una lira… PRESIDENTE MATTARELLA, GLI ITALIANI SONO TUTTI UGUALI? I soliti “soloni” alla Prodi, alla Monti, alla Zingaretti, alla Conte e compagnia cantante ci raccontano cosa dobbiamo fare e cosa non dobbiamo fare, dimenticandosi che sono loro i maggiori responsabili di questo disastro. Anche il Santo Padre, il Papa, si dimostra in questo frangente più gesuita che cattolico quando proclama che i ventilatori per la rianimazione non ci sono a causa degli evasori e non denuncia, invece, il fatto come risultato di una cattiva politica! Paghiamo oggi lo scotto di 30 anni di tagli alla sanità, di aree vaste, di riduzioni di posti letto, di numero chiuso all’università iniziato con la riforma Berlinguer. La migliore sanità del mondo non era preparata a percorrere L’ALTRA STRADA, cioè quella dei TAMPONI PER TUTTI, in modo da dividere i sani dagli altri potendo così concentrarsi e razionalizzare gli sforzi sui soggetti a rischio secondo il modello che è stato scelto in Corea, in Giappone ed in Germania. I riflessi sull’economia, come abbiamo detto, saranno durissimi. Invece di mandare i migliori, mandiamo a trattare la resa in quel covo di volpi e di serpenti che è Bruxelles, dei poveri don Abbondio come Gentiloni, Sassoli, Di Maio, troppo preoccupati delle proprie carriere e dei propri stipendi per pensare al bene del popolo italiano. Il pericolo della Grecia è sempre più incombente, la troika sempre più vicina e pronta a papparsi l’Italia in un sol boccone con due soldi. Insomma ce n’è di che riflettere. Nel frattempo, cari italiani, in questo giorni di reclusione domiciliare forzata ricominciamo con il collegare il cervello e prepariamoci per il dopo. Prima o poi, anche se molti non vogliono, si voterà ed allora tutto potrà succedere.
 P.S. Al solito calma e … gessi 
Don Camillo