mercoledì 27 dicembre 2023

Lo Stadio

Altra incompiuta che si trascina, tra alti e bassi, dettati dalla altalenante classifica del Rimini, inteso calcisticamente. Il basket e perfino il baseball, hanno invece vissuto momenti di autentica gloria sportiva. Gli impianti sono stati realizzati e pagati, spesso e volentieri con centinaia di appartamenti, dalle amministrazioni pubbliche. Il Nuovo Stadio di Rimini al pari delle Colonie ed ex Questure, appartiene al novero (lunghissimo) delle incompiute. Negli ultimi (?) anni l'improvvisazione, ha largamente battuto la programmazione. Il gnassismo è ancora un virus dilagante. Siamo la città meno obbediente ai dettami regionali. Il Pug, lo strumento vigente, da noi è una chimera. Hanno vinto i disegnini di Maurizio Ermeti, il pittore naif della corrente urbanistica. Lungomari nati a casaccio, supermercati con un colore solo, ma rotellanti, colonie ferme, alberghi chiusi o deserti. In compenso abbiamo bande da vendere. Ci sono state perfino "scandalose" iniziative per costruire la nuova struttura calcistica. Il Romeo Neri, nel dopoguerra, è stato dotato, poi svuotato delle 
attrezzature ciclistiche che, come quella atletica, collidono con lo spettacolo calcistico. Il termometro dei risultati sportivi, aumenta il desiderio della tifoseria di avere un contenitore almeno decente. La politica finge di assecondare ed aspetta tempi migliori. Emanuele Pironi, amico e tifoso (leggermente) piddino, ha ragione quando afferma che la collocazione la decide chi paga. Se il privato deve ristorare un impegno di almeno venti milioni è chiaro che l'attuale collocazione diventa necessaria, corredata dalle destinazioni commerciali e non solo. Allora inizia lo "scontro" con l'area del Gabibbo. Nasce la sarabanda dei mercati, al minuto ed ingrosso. Se il compito tocca al comune, la superstrada di S. Marino è quasi naturale. Ho l'impressione che, come tante promesse, anche questa slitti nell'anno pre elettorale. La tifoseria, numericamente vale più dei bagnini, ma ha subito trattamenti diversi, nonostante tutti i sindaci, appena eletti, siano apparsi sulle tribune, con la sciarpa d'ordinanza. 
massimo lugaresi