venerdì 29 dicembre 2023

Non c'è pace

La Schlein vuole andare in Europa. La missione italiana è già finita. La propaganda chic, guidata dall'instancabile Linkiesta, cerca disperatamente di ergerla ad avversaria della Ducetta. Una bugia alla quale nemmeno le Gemelle Gedi fingono di credere. Il duello con la Meloni è meglio affidarlo alle pagine di Dagospia, usa ancora Gianbruno come detonatore di una crisi familiare, comune a milioni di italiani. La destra arranca nella gara delle disponibilità giornalistiche. Anche quella televisiva non rispecchia i valori elettorali, come è sempre stato. Sky e Cairo Comunication sono potenti distributori di notizie, sempre un passo avanti. Continuo (inutilmente) a denunciare la "stranezza" della posizione meloniana, allineata negli eventi bellici a quella (ufficiale) del Pd. Segnale non confortante per la risibile differenza ideologica. Le Europee intese come elezioni, dovrebbero servire almeno a fare capire chi comanda nella sbalestrata sinistra per convenienza. Francamente tra il modesto Conte e la sgangherata 3 cittadinanze, c'è un abisso a favore dei 5 stelle. La pantomima tra due forze, nate per opporsi, diventate per necessità o costrizione, compagne di risicate merendine, finirà con la vittoria dell'avvocato populista. Per la Giorgia Meloni l'appuntamento con l'altra Europa, diventa invece l'attestato di una presenza duratura. Nel centrodestra sono tante le cose da sistemare. Rimini docet, ma prevede pienoni di... supermercati.
massimo lugaresi