domenica 10 dicembre 2023

Retrocesso

Conosco Andrea Gnassi dalla (quasi) infanzia e scuola (obbligatoria) per fare il sindaco. Dieci/undici anni di assoluto potere, difficile il dopo, senza scomodare il prima. Il crollo della politica e la dissoluzione del partito che lo ha forgiato, hanno permesso due legislature abbondanti ed esuberanti nella conduzione. Non ha amministrato, ha regnato tranquillamente, superando ostacoli comportamentali e perfino giudiziari che avrebbero distrutto un pari grado, leggermente destrorso. Nato e cresciuto sotto la guida della grande Lella, era un predestinato. Gli ultimi anni, quelli che si ricordano più facilmente, sono stati una corsa contro nessuno. Consiglio e giunta semplici spettatori pagati. Non era successo a nessuno prima di lui, lo stesso Chicchi che ha avuto in pugno il partito, cosa allora non facile, non è arrivato ai fasti di Gnassi. Ho letto, sinceramente avvilito, il discorso di Gnassi nella veste remuneratissima dell'onorevole, da un banco in cui non conti un ca..e ti sta a sentire solo il Carlino. Retrocessione e bagno di umiltà dopo un decennio indimenticabile per tanti laudatores che può scalfire l'invidiabile cursus. Andrea Gnassi è intervenuto alla Camera sul Ddl Guide turistiche, dichiarando che il provvedimento è utile ma andava qualificato e migliorato. Da qui il voto di astensione del Pd. Poi la solita lezioncina, si poteva/doveva fare di più, come se lui ed il suo partito fossero improvvise meteore. Il turismo è un grande settore; contribuisce al 13% del Pil e ha bisogno di un pensiero strategico e di una politica industriale. Non servono slogan e propaganda. Dette da chi ha cartellonato una città, una volta snodo importante del turismo, riescono a strappare ancora qualche sorrisino compiacente. Niente di più. Troppo poco per chi era abituato agli applausi ad ogni apparizione. Siamo solo all'inizio di un campionato sconosciuto.
massimo lugaresi