venerdì 27 aprile 2012

La Lega di Rimini


Qualche giorno fa abbiamo tentato un'analisi sul Partito Di Pietro a Rimini, accertandone l'assenza conclamata dalla scena politica locale ma una forte e pregevole presenza ospedaliera, con questo articolo ci vogliamo occupare della Lega che vive la realtà locale in termini molto simili. La novità Maroni non segnerà nessun cambiamento, Pini è da sempre(?) un barbaro sognante... forlivese, non farà altro che segnare con maggior forza il commissariamento sulla Città. Rimini e Provincia non riescono a godere di uno straccio di autonomia, non abbiamo letto un rigo sulle trote, gioielli, tanzanie, cepu, cerchi proveniente dai tesserati, la spinta propulsiva, se mai è esistita, era affidata alla bagnina di Riccione od al dottore di Rimini. Un miscuglio di piccole visioni che si traducevano nella pretesa salvaguardia degli ombrelloni personali o nella richiesta di affettuosità con il Sindaco. darsi del Tu era molto leghista. Non potendo colloquiare con il nuovo, ci rivolgiamo all'onorevole Pini, sappiamo che ci legge, come obbligatoriamente tutti gli altri componenti del teatrino, rivolgendogli una amichevole domanda, ricordando il coraggio simil pazzia di essersi messo contro il Palas del Potere: non rivede nella nostra realtà quello che è stato contestato a Bossi, passando da un cerchio ad un triangolo le cose possono cambiare?