giovedì 30 luglio 2015

Caporetto d'Agosto

Fino a due anni fa, Agosto rappresentava il mese che permetteva (almeno) di continuare a sperare, dava una boccata d'ossigeno ai conti ed alle banche che telefonavano. Da due anni (almeno) non è più così. I nostri "privati" informatori, albergatori vecchi (almeno) come noi, affidabili come Brasini, non certo come quelli (pagati) delle statistiche di regime, ci dicono che Ferragosto sarà la Caporetto del turismo riminese. Per la semplice ragione che sono vuote il 30% delle stanze e negli ultimi dieci giorni le disdette superano le prenotazioni. Nonostante un Nino che ci permette le temperature più alte del trentennio. Era tradizionalmente il mese degli italiani. La casta si salva con i voti del Pd, ma gli imprenditori sono destinati ad una brutta fine, non possono aspettare il 2017, quando diminuiranno le tasse. Non basteranno le locandine unificate a nascondere la verità. Verremo insigniti del premio "Il Deserto dei Gnassi". In compenso avremo un inverno post bellico. Non abbiamo usato a caso la parola Caporetto, ma all'orizzonte non si intravede una Vittorio Veneto. Al massimo una Caporetto Due