domenica 12 luglio 2015

Sacrifici umani

Oggi verso le due (o meglio le 14.00) si consumerà in Consiglio comunale a Rimini un sacrificio umano. Per realizzare l’Aquarena bisognerà immolare i quattrocento ambulanti cacciandoli da Piazza Malatesta spargendoli, cosi che muoiano, un po’ qua e un po’ là per le vie della città. L’Italia non è poco abituata ai sacrifici umani, fatti sui corpi degli eretici anticamente, oggi sostituiti dai beni di quelli che non contano niente. Sembra un miglioramento ma alla fine lo è fino ad un certo punto. Il risultato è sempre la rovina, la disperazione, qualche volta la morte. Nel 1278 duecentocinquanta catari furono bruciati nell’Arena di Verona. Oggi in modo meno cruento si cacciano a pedate quattrocento famiglie. A distanza di più di 700 anni gli “esecutori delle opere di giustizia” non sono molto cambiati. Soprattutto non sanno niente dei sacrificati e in fondo non gliene frega un cazzo. In tempi recenti comunque Rimini ha avuto parecchi sacrifici di massa e altri ne avrà. Tra i più recenti ricordiamo quello di centinaia di piccoli azionisti della Carim che, nonostante la strenua ed encomiabile difesa del generale Enrico Cecchi, non vedranno più il becco di un quattrino. Cioè tutti i loro sudati risparmi. Stessa sorte agli sventurati del PEEP Gaiofana trattati come degli scoccianti postulanti. Ma tutto questo è niente in confronto alle prossime ecatombi. Quando si tratterà di pagare i mostruosi debiti del TRC e delle “partecipate comunali” si vedrà di che pasta sono fatti i nostri moderni “piccoli inquisitori”. Non bruciano ma dove passano loro non cresce più l’erba. Il destino di Rimini è questo: un campo arato.
Il Cancelliere.

PS Qualcuno ci potrebbe spiegare l'urgenza di questa convocazione domenicale ad ora insolita?