martedì 21 luglio 2015

Lamberto e la morte in cristalli

Sono stato un adolescente alla fine degli anni ’80 e anche allora si moriva. L’eroina ne ammazzava tanti, ma prima li riduceva in nulla, dopo averli costretti a fare qualsiasi cosa per soddisfare quell’assurdo bisogno. Al secondo posto nella graduatoria dei killer c’erano sicuramente le droghe sintetiche e quelle avevano lo svantaggio di lasciare un sacco di feriti sul campo, gente che “andava fuori” e non tornava più. Anche la cocaina era presente, ma era più una droga per chi poteva spendere. A legare tutto il nemico più subdolo, l’alcol. Oggi? Oggi è uguale ed è una sconfitta. In quasi trent’anni non siamo riusciti a sviluppare una cultura di prevenzione rispetto a questo tipo di fenomeni … che poi sono necessità, perché se si cerca di sostituire chimicamente mancanze della propria vita, qualcosa che non va c’è di sicuro. Lo si dovrebbe cominciare a capire nelle famiglie e nelle scuole, ma le famiglie sono le prime a non essere educate in tal proposito e le scuole fanno fatica a coprire le necessità evidenti, figuriamoci quelle più nascoste come una depressione latente. Un ragazzo che si droga non vuol essere se stesso. Non vuole essere se stesso con gli amici, con il divertimento, con l’altro sesso, con l’esistenza. E’ il male di vivere e ad una certa età ce l’hanno un po’ tutti, il problema nasce però quando non c’è nessuno che ti aiuta ad affrontarlo. Poi un giorno succede qualcosa, come è successo a Lamberto questo fine settimana. Una famiglia si spezza nel modo più straziante, Sindaci e discoteche si interrogano sul perché, ma il perché è sempre lo stesso della precedente morte. Qualcuno arriva anche a sottolineare quanto la cosa sia incredibile perché “era un bravo ragazzo”. E’ per questo che Lamberto, un ragazzino di 16 anni, poteva ballare alle 4 di notte, in overdose da sostanze psicotrope, a 50km dai suoi genitori? Perché era un bravo ragazzo e nessuno se l’aspettava? E’ evidente che vi sono una serie di tutele saltate e non mi riferisco solo a quelle genitoriali. Tutti hanno lasciato Lamberto libero di autodeterminarsi nell’uso di stupefacenti. Casa, Scuola, Amici, Discoteca, Società. Nessuno è stato in grado di piantare un dubbio sufficiente nella testa di un ragazzino, che di conseguenza non ha saputo dare il giusto valore ad una libertà conquistata troppo facilmente. Il primo dei colpevoli, ma solo in quanto testimone dell’assenza di una cultura della prevenzione, è l’imbecille che sottintende che “in fondo … con tutta questa gente …. con tutta la droga che gira …” un decesso è un bilancio sostenibile. Giustifica un morto e li giustificherai tutti. Giustifichi i 5 senzatetto trovati morti per le strade di Rimini dall’inizio dell’anno, giustifichi la mamma che ha ammazzato se stessa e la figlia disabile perché abbandonate, giustifichi l’imprenditore che si toglie la vita perché lo Stato considera le sue tasse un motivo valido per togliere dignità ad un essere umano, giustifichi l’anziano stroncato nel sonno da una stufetta difettosa perché il riscaldamento normale non lo poteva pagare. A volte le statistiche dei decessi non sono altro che il bollettino delle inadempienze della nostra Comunità. Qualcuno avrebbe dovuto mettere a conoscenza Lamberto delle conseguenze di quello che si apprestava a fare, anche se non era tipo da farlo. Un ragazzino di 16 anni non sa ancora chi è, lasciarglielo spiegare da qualcuno che ne sa meno di lui può essere fatale, come lo è stato in questo caso. Girovagando per la rete si scoprono cose interessanti proprio dai ragazzi che, con l’identità nascosta da un nickname, discutono in scioltezza dell’uso corretto “per un corretto sballo” dell’MDMA. Prezzo, composizione (pasticche o crisalli), dosi. E’ meglio la pasticca o è meglio il cristallo? E’ più o meno pericolosa della Coca? Se la mangi ti viene l’epatite? Ovviamente nei Forum non è che scrive il Dott. House e riguardo alle interazioni si dice solo di non fare mischioni “che schiatta a cap!“. Un dottore probabilmente saprebbe dirgli che assumere Extasy con l’alcol, cosa peraltro prevista tra le modalità di sballo, a lungo andare può provocare un’insufficienza renale acuta o della coagulazione intravascolare disseminata. Potrebbe dirgli che le metamfetamine provocano gravi danni alla salute anche se si è semplicemente sotto cura antibiotica, che vi sono un miriade di medicinali la cui interazione porta alla morte istantanea e che, in ogni caso, il calo della serotonina è inevitabile e un uso abituale di questa droga può dunque favorire stati depressivi gravi, nonché esacerbare quelli già esistenti. In rete ho scoperto anche un’altra cosa. Su Ebay, al modico prezzo di 4,00€ cadauno, si vendono kit per rilevare dalle urine l’uso di varie sostanze quali cannabinoidi, cocaina, Extasy. L’impiego è molto semplice. Si intinge una linguetta nell’urina del soggetto (la stessa urina che vi lamentate di trovare in continuazione sul bordo del water) e a seconda del colore apparso si determina la sostanza assunta. Sia chiaro… il mio non è un invito all’invasione della privacy, ma se un ragazzino di sedici anni per divertirsi ha bisogno di fottersi le sinapsi probabilmente quell’invasione la sta chiedendo in molti modi diversi. Il resto è business. La droga è da sempre un mercato florido perché sa adattarsi velocemente nei prodotti, nei prezzi e nelle modalità di distribuzione. L’MDMA, che avrà un costo di produzione di 5€ al grammo (se ce l’ha), si rivende dalle 50 alle 80 euro, ma per chi si vuole fare del male esiste anche roba più economica. E’ tornata ad esempio l’eroina. Costa poco e adesso, fumandola e sniffandola, l’uso è diventato più friendly… al contrario delle conseguenze. Anche la Coca ha abbassato le sue pretese di prezzo. Il punto però rimane che i pericoli di oggi sono i medesimi di quelli di trent’anni fa ed anche i meccanismi che portano al loro incontro sono uguali. E’ magari cambiata l’incidenza di alcune regole, tipo quella che una volta, se volevi andare in discoteca a sedici anni, ci dovevi andare la domenica pomeriggio e se ti ubriacavi o ti drogavi poi dovevi fare i conti con il mondo dei vivi, senza la protezione implicita della notte fonda e dei suoi abitanti. Badate bene, questo non è un attacco alle discoteche (o simili) è il richiamo ad un’attenzione che pare non esserci più da parte di molte, troppe, entità che dovrebbero prendersi cura dei nostri ragazzi (noi compresi). Andare a SanPatrignano a parlare di droga è un atto formale, che ha poco a che vedere con la realtà di quello che bisognerebbe fare. Solo che una Riviera più controllata da quel punto di vista non sarebbe un buon affare, come lo è, per molti.
 P.S. “Il costo di produzione di un grammo di mdma non credo superi i 5€… tagliarlo con cazzate ha molto meno senso rispetto a tagliare la coca xke trovare qualcosa che costi meno dell’md è difficile (a differenza della coca…), per esempio le pasticche io a Londra le ho trovate anche a 2€ l’una ed erano pure buone, quindi fate voi…” [Grandegenio da Discutere.it]
@DadoCardone Citizen