domenica 12 luglio 2015

Il Sasso nello Stagno

Personaggi ed interpreti: il Sasso è Tito Boeri, lo Stagno ovviamente è l'Italia di Renzi. La sua proposta di riforma pensionistica, comunque la si consideri "ideologicamente", significa finalmente impostare questioni importanti. Cosa del tutto diversa dai pastrocchi prodotti dal bollito toscano e dai suoi predecessori. Poi si può discutere di tutto, ma partendo da un impianto organico, che cancelli l'assurda stratificazione normativa attuale, ben oltre l'ultima porcata chiamata Fornero. L'approccio strutturale è dividere la previdenza dall'assistenza, riportando chi prende più di quanto versato, ad un valore netto e massimo poco sopra ai 2000 euro mensili. Volendo spiegare senza usare la solita ipocrisia, significa che se lo Stato assume il compito di garantire la vecchiaia del lavoratore, non può, come attualmente permesso, compiere un vero proprio furto, pagando in prospettiva mediamente il 20/30% di quanto incassato. Per quanto concerne le logiche assistenziali, basta con lo slogan di aumentare le pensioni minime, indistintamente. L'impostazione di base deve fare riemergere che lo Stato si fa carico dei bisogni autentici. Serve mettere insieme una rete di verifiche (serie) che tengano in debito conto lo storico pregresso fatto più di ombre che certezze. Facciamo un esempio: Il tizio che oggi prende una pensione di 400 euro, perchè nella sua vita lavorativa ha denunciato meno di 5.000 euro all'anno e però ha comprato appartamenti ed altro, lasciati ai figli, come lo consideriamo? Una nullatenente? Un quadro che rende sistematica anche la perequazione dei famosi vitalizi. La regola semplice (oggi e ieri) è quella di una pubblica amministrazione che considera come anni lavorati quelli della tua professione originaria. Spiace per Gnassi. Significa consegnare un futuro alle nuove generazioni ed aiutare solo chi dimostra il bisogno. Se passa una proposta del genere, la si può considerare, tenuto conto del numero degli interessati e le cifre, la madre di tutte le riforme. I tanti, troppi interessati ai propri interessi più che al buon governo, saranno i primi, persi i privilegi, a rivendicare analogo trattamento per gli altri. Un domino che sancisce la pulizia nel sistema pensionistico italiano, forse la più grande vergogna e "buco" nel nostro bilancio. Inizieremo a sperimentare un vero ed onesto libero mercato, un controllo sull'evasione ed elusione anche locale, una pubblica amministrazione leggermente trasparente e forse meno onerosa. Sempre se non votiamo tutti gli anni. Sono i presupposti per una Democrazia compiuta, tanto a noi il referendum Mattarella non ce lo fa fare. Se avevamo Letta.. . Intanto abbiamo Renzi e..Gnassi

P.S. Sarà un caso che le proposte di Boeri siano state "stroncate" ferocemente dall'ex sindacalista Cazzola sul Resto del Carlino? Ricordiamo che Cazzola si è ritagliato negli ultimi 10/15 anni il ruolo di super esperto previdenziale di Berlusconi, Alfano&C. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Quanto prende di pensione Cazzola?