sabato 11 luglio 2015

Un Pasticcio chiamato Gnassi

Sembra Marino invece lo è, anche peggio. Mentre l'altro Dottore romano. prestato alla politica, non avendo un Melucci al suo fianco, viene sommerso dagli scandali e dalle buche, il nostro Taglianastri disoccupato, pur avendo studiato con borse pubbliche per venti anni prima di diventare giustamente Sindaco, se la passa male. Ha convocato per disperazione un consiglio comunale all'ora della messa. Non dimenticate però che a Marino non sono riusciti ad imputare niente, il reato di "impropria presenza" ci dice il Cancelliere, ancora non esiste. Sarebbe pericoloso per tutti: giudici e giudicandi. Per non affrontare la delibera che sancisce la sparizione del Mercato Ambulante, i consiglieri di maggioranza si sono assentati dal luogo di lavoro ed hanno chiesto anche ai sodali oppositori di fare quello che hanno fatto da almeno dieci anni: inciuciare da casa. Dicono che il simpatico Morollino si avventurerà in una conferenza stampa. Passare dai piccoli comitati turistici, i civivo per albergatori e commercianti, a spiegare per conto del Capo un'opera tanto scandalosa ce ne passa. Non bruciarti, fallo fare a Zerbini. Dite finalmente le ragioni per le quali volete distruggere un pezzo storico del commercio riminese. Abbiate almeno il coraggio di farlo, senza nascondervi dietro ridicoli spezzatini di bancarelle. Cosa significano 15 ambulanti in Piazza 3 Martiri? Cosa fate una X Factor per la scelta? Chi sarà il Morgan? Io un'idea l'avrei, ne gira talmente tanta che non c'è che l'imbarazzo della sniffata. Il Mercato Ambulante funziona così com'è, magari migliorato ed arredato più decentemente, anche ridotto, senza creare oggi particolari problemi. Lasciate perdere la "rottamazione" avete già troppe cause in pendenza. Nella Piazza 3 Martiri sapete quante attività ci sono che avete giustamente autorizzato? Avete inventato anche le cosiddette "asole archeologiche". Altro non sono che piccoli rettangoli nel manto stradale e della piazza che dovrebbero permettere di intravedere il tracciato delle due principali strade romane. In realtà funzionano egregiamente come depositi di cartacce. I bar hanno piattaforme che occupano grandi spazi, ci sono due statue difficilmente spostabili, due edicole che però potrebbero restringersi come le testate locali, tanto leggere il Corriere del Pd di Rimini ed il Carlino di quello di Bologna è la stessa cosa. La Voce ormai è fuori gioco. Ha perso lettori e bussola politica, rimane nel guado. Peccato aveva iniziato bene.