lunedì 27 luglio 2015

Rimini, la Lega ed il rimbalzo del gatto morto

L’ultima volta che a Rimini si è sentito seriamente parlare della Lega Nord è stato quando Vangelisti, Segretario Provinciale e Casadei, Consigliere Comunale, si sono dissociati per l’evidente incapacità del Partito di affrancarsi da politiche riguardanti solo il Nord e per la conseguente emorragia di consensi a livello territoriale. Posizione intelligente. Da allora grazie al Segretario Salvini, che si è comprato l’onnipresenza Tv con i rimborsi elettorali della Lega, i temi su cui il partito si applica hanno decisamente trasceso il solo ambito di Veneto e Lombardia. Il quasi onnipresente, solo al suo posto di lavoro europeo fanno fatica a vederlo, ha scelto la stessa via del suo nemico dichiarato, Il Bomba da Firenze, in gradazione xenofoba. La Lega, a voce unica del suo Segretario, parassita ogni disagio sociale fomentando la conclamata guerra tra poveri. La ricetta è semplice, commentare tutto, a qualsiasi ora, in qualsiasi trasmissione, con un razzismo travestito da buon senso. Le percentuali della Lega sembrano crescere, ma in realtà rosicchiano resti di un elettorato che a votare non ci va più. Anche un gatto morto rimbalza quando cade da una grande altezza. E’ evidente che chiunque vorrà uscire dalla mischia, senza accontentarsi di esprimere posizioni minoritarie, dovrà esprimere ben altro che simpatia per il Ku Klux Klan, anche se questo modo di condurre la propria propaganda politica dei danni li produce seriamente. Il terreno è fertile, si sa. Generazioni di Italiani cresciuti davanti alle televisioni di Berlusconi proprio non resistono al selfie con l’imbolsito BraveHeart Bauscia e alcuni provano addirittura ad affidargli le loro battaglie solo per il gusto di sentirsi nominati in TV. Proprio in questi giorni, qui a Rimini, siamo investiti dall’onda lunga della propaganda leghista… solo che mentre in inverno abbiamo il vantaggio di dover sopportare null’altro stupide felpe, d’estate veniamo messi di fronte ad un torso nudo che… non era decisamente pronto alla prova costume. Forma e consistenza di un mozzarella (alla diossina). Qualcuno la chiama “strategia dell’uomo medio“, altri fanno semplicemente dei versi. I primi a cadere tra le braccia del lato oscuro dell’annuncite (non che ci sia un lato buono, ma al peggio non c’è mai limite) sono stati alcuni ambulanti Riminesi che, non sentendosi cavalcati con polso fermo e polpacci serrati dalle opposizioni locali, hanno pensato bene di buttarla in vacca facendo i postulanti alla corte balneare del Matteo da Milano. Oggi toccherà a Cattolica, con i vongolari ed una delle più grandi bufale che la Lega va raccontando ormai da tempo, ossia che la taglia minima dei 25 millimetri sia un’imposizione Europea. La verità sulla questione ce la rivela Marco Affronte Eurodeputato con il vizio di lavorare veramente: l’imposizione di taglia arriva da una legge Italiana, precisamente dal DPR n. 1639 del 2 ottobre 1968. Controllare per credere. Dopo anni di prese in giro sarebbe opportuno cominciare a chiedersi se vi sia una differenza tra la realtà delle cose e la sua rappresentazione televisiva. Un altro esempio tipico è la querelle del formaggio in polvere. Nelle trasmissioni televisive non facciamo altro che vedere Matteo Salvini indignato per l’imposizione europea, senza uno stronzo di giornalista in grado di fare il suo mestiere semplicemente documentandosi. Sapete in realtà chi ha scatenato il problema? Proprio un Euro Deputato della Lega, Oreste Rossi di cui riporto integralmente l’interrogazione che ha provocato la procedura d’infrazione. “In Italia la legge 11 aprile 1974 n. 138 vieta la detenzione, la commercializzazione e l’utilizzo del latte in polvere e di latte conservato con qualunque trattamento chimico, o comunque concentrati, per la produzione di latte UHT e dei prodotti lattiero caseari. Tale posizione italiana è stata riconfermata dal decreto legge 175/2011 per il recepimento della direttiva UE 2007/61/CE relativa a taluni tipi di latte conservato parzialmente o totalmente disidratato destinato all’alimentazione umana. Le aziende produttrici di yogurt (per la cui produzione il latte concentrato è un ingrediente essenziale) in Italia, sono, quindi, obbligate a trasportare una quantità di latte maggiore di quella di cui avrebbero bisogno perché, a causa della citata legge, non possono operare il processo di concentrazione all’origine e poi trasportare il prodotto negli stabilimenti. Questa normativa crea un ingente danno economico e competitivo alle aziende, essendo un ostacolo all’ottimizzazione dei costi logistici e ad una maggiore efficienza del processo produttivo. Inoltre, in base ai principi di libera circolazione nel mercato interno, si viene a creare una situazione di disparità rispetto ad altri paesi europei, come ad esempio Belgio e Francia, che possono utilizzare latte concentrato per la fabbricazione di prodotti lattiero caseari. Può la Commissione far sapere se ritiene che la permanenza in vigore in Italia della legge 11 aprile 1974 n. 138 e il recepimento della direttiva 2007/61/CE siano in linea con il diritto dell’Unione europea?” Appare ovvio che il buon (si fa per dire) Deputato si è fatto portatore di qualche interesse industriale che necessita di aggirare la vigente legge Italiana. Ecco servito il nuovo corso della Lega, pronti per una nuova stagione di mutande verdi e diamanti comprati con i vostri soldi? Ritornando alle questioni territoriali. Rimini governata da un Sindaco Leghista? Non ci credo manco se lo vedo. Certo Pini, Parlamentare Leghista per la circoscrizione dell’Emilia Romagna, ha annusato l’inconsistenza del Centrodestra Riminese e fa pressione per ottenere la leadership dei morti viventi con un candidato sindaco della Lega. C’è gran fermento là… sul fondo del barile. E il Movimento? Attualmente, senza muovere paglia, il Movimento surclassa tutte le opposizioni, può fare un unico errore per non arrivare a giocarsela veramente: puntare allo stesso rimasuglio elettorale spaventato e confuso dalla minaccia dello “straniero”. Un bacino non sufficiente per tutti e soprattutto non in grado di competere con i grandi portatori di interesse Riminese, anche se sorretti da un Partito Isterico. Tra la Rimini confusa e quella reazionaria, c’è una prateria di voti che potrebbe anche valere una vittoria al ballottaggio con un candidato sindaco affidabile ed un programma di governo progressista, che riporti la Comunità in primo piano. P.S. “Mamma che puzza, scappano anche i cani, stanno arrivando i Napoletani” [dal pensiero politico di Matteo Salvini]
@DadoCardone