giovedì 16 luglio 2015

Zinov' ev

Secondo il Cancelliere Aleksandr Aleksandrovic Zinov’ev è stato il più grande intellettuale del XX secolo. Nato nel 1922 e morto nel 2006 fu in esilio per vent’anni in Occidente e rientrò in Russia solo nel ‘99. Alla fine del periodo Eltsiniano. Secondo il nostro Cancelliere è lui (anche post mortem) l’ispiratore della politica conservator-sovranista di Putin. Non Dugin come si cerca di far credere. Vediamo cosa scrive il Cancelliere:
Zinov'ev fu matematico filosofo, logico e scrittore sovietico. Visse nella propria vita tutto l'arco storico che condusse il mondo dallo scontro frontale fra le due ideologie dominanti -quella capitalista e quella comunista - durante la guerra fredda, alla fase yeltsiniana nella quale il dominio unipolare americano sembrava non avere rivali sul piano geopolitico planetario, fino alla attuale fase di tentativo di rivincita nazional-sovranista russa, iniziata con la comparsa del presidente Putin sulla scena politico-internazionale. Come detto Zinov'ev morì a Mosca nel 2006. Dopo aver passato più di vent'anni in Occidente ed essere stato una delle figure di spicco dell'intelligencija sovietica dissidente, dopo il rientro in patria, dedicò il suo lavoro ad una critica radicale della società occidentale, percepita da lui come una minaccia senza precedenti per l'umanità. Ritengo che Zinov'ev sia stato uno degli intellettuali più importanti del nostro tempo e che leggerlo rappresenti oggi un dovere per chi vuole comprendere il terribile stato di salute della contemporaneità. Compresa la guerra ormai decisa ed imminente, come voluta dalle elitès mondialiste, di cui lui parla in anticipo su tutti di almeno dieci anni. Anche oggi la Russia viene dipinta oggi più che mai come una minaccia, come un mostro asiatico capace solo di generare barbarie e autocrazie, come l'eterno nemico della civiltà europea. Niente di più falso. Oggi è la russofobia a rappresentare la più grande minaccia alla pace ed alla prosperità dei popoli europei. Prova di ciò è anche il colpo di Stato in Ucraina, spacciato dalla propaganda mediatica occidentale come una rivolta democratica. Esso è, in realtà, opera funzionale all'atlantismo, interessato a piazzare armamenti a due passi dal confine russo. Cosa che sta avvenendo in questi giorni. L'importanza della Russia, ieri come oggi, è rappresentata dalla sua natura di asse geopolitico della storia, asse da sempre vittima della volontà di accerchiamento strategico tipica sopratutto dell'Impero commerciale britannico ieri e della NATO e dei suoi vassalli oggi. La Russia incarna la natura di "centro" geostrategico di Makinder che frena l'avanzata della volontà di dominazione globale mondialista. Inoltre, con la sua brillante politica estera e la lungimirante rivoluzione conservatrice promossa da Putin, la Russia è attualmente l’unico possibile garante della multipolarità a livello geopolitico, in aperto contrasto all'avanzata della barbarie liberale sul piano sociale e culturale. Quello che è certo è che si cercherà di distruggerla in ogni modo. Nell'intervista del 1999 (resa da Zinov’ev subito prima del definitivo rientro in Russia) che si propone, Zinov'ev ci spiega, con la sua magistrale interpretazione, non solo quello che è successo dieci, venti o trent'anni fa, ma sopratutto quello che sta succedendo oggi in casa nostra. Penso, in particolare, agli sconcertanti fatti avvenuti di recente in Italia e Grecia, dove l'oligarchia internazionale sembra essere venuta chiaramente allo scoperto per cancellare definitivamente la democrazia e gli interessi del popolo. Ovviamente nel momento in cui Zinov’ev scriveva non si parlava (ancora) di Merkel, Obama, Schauble (c’erano ancora Clinton, Blair, e persino Prodi). “I nuovi” eppure erano già lì. Nuovi volti di una rinnovata e più raffinata barbarie profetizzata da Zinov’ev, fin dal 99!! In merito, vent’anni fa, al processo di mondializzazione e di distruzione degli Stati e delle identità nazionali, Zinov'ev aveva previsto e capito tutto. Penso quindi che la lettura di questa sua intervista possa giovare a molti. Una precisazione: l’intervista fu resa nel '99 ma è stata ripubblicata nel 2006 alla morte dello scrittore russo sul sito (francese) "Dissonance", gestito da Aleksandr Latza. Il sito ha l'obiettivo di offrire un altro sguardo sulla Russia. Un po’, immodestamente, come “Salvarimini”. 
Il Cancelliere