giovedì 3 dicembre 2015

Il massacro dei tonni

Qualche giorno fa, in un articolo, dicevamo che le parole chiave in Italia, nel 2016, sarebbero state: “Bail in” e “Montreux”. Ce l’aveva suggerito il Cancelliere che purtroppo ne sbaglia poche. Con “Montreux” intendeva l’acuirsi giorno per giorno delle tensioni internazionali che avrebbero portato allo scontro finale tra USA e vassalli da una parte e Russia dall’altra parte. Con “Bail in”, ovviamente, intendeva quel che sarebbe successo a molte banche nel 2016. Tralasciando per ora l’argomento internazionale, vi sono nel web migliaia di articoli sulla vicenda “Bail in” (specialmente con riferimento alla catastrofe Banca delle Marche/Banca Etruria). Tra le migliaia ve ne è uno di un sito denominato “Un’Europa diversa” che merita grande attenzione perché non è il solito articolone da super esperti, ma fa una concisa (ma validissima, aggiungiamo noi) disamina su cosa c’è dietro e quali saranno le conseguenze dei disastri bancari appena accaduti. Ai nostri lettori ricordiamo che qualche scricchiolio si sente anche dalle nostre parti. A buon intenditor poche parole. Ecco cosa scrive il sito “Un’Europa diversa”: I risparmiatori presi nella tonnara e poi portati nella camera della morte: sono le 130 mila famiglie che, nel giro di poche ore, hanno visto azzerato il loro patrimonio. Si tratta degli azionisti e degli obbligazionisti che avevano acquistato titoli di Banca Etruria, Banca Marche, Carichieti e Cariferrara, non certo di speculatori e di avvoltoi della finanza. Nella quasi totalità sono casi di piccoli risparmiatori che si erano fidati della banca sotto casa, il direttore o gli altri impiegati li avevano spinti all’acquisto garantendo che si trattava di un impiego sicuro ed in poche ore hanno perso tutto. E passi ancora per chi aveva comprato azioni considerati, per definizione, capitale di rischio. Ma gli obbligazionisti? Loro sono finiti veramente in una trappola tragica in barba all’articolo 47 della Costituzione che definisce la sacralità del risparmio. Ora in Parlamento qualcuno si sta agitando, ma è ben difficile che si ottenga qualcosa di concreto. Il danno che è stato provocato alla fiducia degli italiani è incalcolabile. Da ora in avanti avvicinarsi in banca sarà difficile: chi si fiderà più dei consigli allo sportello? Chi lascerà i propri soldi in conto sapendo che potrebbero sparire? Perché l’altra novità che entrerà in vigore a partire dal 1 gennaio è anche questa: i depositi superiori a centomila euro non sono più al sicuro; se la banca dovesse fallire verranno confiscati per partecipare al ripianamento del buco. Una vera tragedia perché ovviamente la soglia di intervento non verrà calcolata solo sul conto corrente, ma anche sui titoli: chi supera la soglia di centomila euro perde tutto. Questa regola è stata fissata da Bruxelles nell’ambito dell’Unione bancaria; un vero attentato alla sovranità dell’Italia visto che la capacità di risparmio del nostro popolo è pari solo a quella dei giapponesi. Le possibilità di difesa non sono molte. Le famiglie che hanno investito nelle quattro banche commissariate cosa sapevano degli imbrogli del management? Come mai tutti i super-ispettori della Banca d’Italia e ora anche della Bce non si sono accorti di nulla? Come è stato possibile arrivare a questo punto? Sono tutti interrogativi senza risposta, quello che si vede è una cosa sola: la mattanza del risparmio grazie alle nuove norme imposte a Bruxelles. Siamo convinti che i lettori di Salvarimini avranno di che riflettere dopo aver letto questo pezzo.
 Woland