martedì 6 dicembre 2011

Applausi



Le ammiraglie dell'informazione questa mattina titolavano in fotocopia, non era successo dai tempi delle escort del Cavaliere, giornali in mano ad imprenditori in mano a banche che non riuscivano nemmeno a ricaricare i bancomat, hanno messo il cartello "Applausi" per il Decreto SalvaItalia. Ne sono arrivati pochi: Cavaliere, Emma, Azzurro Casini, perfino Giorgio il padre putativo di Mario si è astenuto dal solito strabordante eloquio. Trenta miliardi sottratti alle tasche degli italiani, se fosse una misura equa, dovrebbero protestare tutti od essere contenti, come nelle peggiori storie di Petrolini, ci sono quelli che mangeranno sempre due polli ed i soliti che non lo vedranno più sulla tavola. Perfino la Cei ha osato protestare, timidamente per paura che l'Ici si estenda anche alle attività commerciali ecclesiastiche. Non abbiamo remore nel definirla vergognosa, Pigi non ha avuto il coraggio di esprimere un concetto comprensibile, la Camusso è stesa al tappeto, non s'aspettava di essere così poco considerata, credeva che il partito di riferimento alzasse qualche barricata, sono passati sopra le rappresentanze sindacali come dei Marchionne. Pensioni bloccate, con una riforma iniqua che parte domani mattina creando sperequazioni peggiori di quelle esistenti, Ici sulla prima casa, aumento folle dell'Iva, nessuna patrimoniale ed irpef per le false denunce dei ricchi. I sacrifici minacciati da B erano doni graziosi, non c'era bisogno davvero di depredare la Bocconi ed avere ministre piangenti, il nostro idolo Giulio una robaccia come questa la faceva prima del pisolino. Ha fatto bene la Lega a rifugiarsi in montagna per una sana resistenza nordista, oltre il Po non ha lasciato tracce condivisibili.