domenica 4 dicembre 2011

CIPS

La Confederazione Italiana Generale del Lavoro, si trasformerà presto in CIPS , Confederazione Italiana Pensionati Fortunati, come le famose patatine, per la nostra organizzazione pensare nel prossimo futuro di rappresentare i lavoratori dopo il sostegno a Monti è ipocrisia offensiva. Con l'ipotesi della riforma, accettata di nascosto per vergogna da Bersani, dieci milioni di lavoratori dipendenti che prendono attorno ai mille euro mensili con l'invenzione del contributivo pari al 50/55% andranno in pensione a 70 anni con la favolosa retribuzione di circa 500 euro, non solo le nuove generazioni, ma tutti i lavoratori attorno ai 50/60 anni. Moltiplicando la pensione per gli anni dell'aspettativa di vita, questi lavoratori costeranno allo Stato la stratosferica cifra di 60 mila euro ( aspettativa vita=80, lavoro= 70, differenza=10 x 6.000 euro annui), mentre fino a poco tempo fa grazie a compiacenti contratti, milioni di lavoratori dopo avere percepito stipendi attorno ai 2000 euro sono stati pensionati con al massimo 55 anni. Rifacendo l'ipotesi di prima, la differenza sale a 30 anni, moltiplicati per 20.000, porta ad un risultato dieci volte superiore. Nemmeno uno sciperino per noi condannati a lavorare fino a 70 anni, con una pensione per morire prima? Chiedete ad un bigliettaio delle Fs di nuova generazione cosa prende di stipendio senza trasferte e le altre piccole mance? Senza figli non arriva a 1100 euro, mentre il suo collega anziano superava i 2000. il giovane collega a 70 anni andrà in pensione con 550 euro, il collega a 50 anni è andato a riposo con 1.800.

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