sabato 17 dicembre 2011

Crescita Zero


Anche il giornale di casa è costretto ad ammettere che a Rimini la situazione è disastrosa, abbiamo notizie quotidiane di negozi abbandonati, bar in attesa di compratori, una volta a frotte, giovani disposti a fare i vu cumpra per racimolare qualche soldo, la festa è finita siamo in recessione senza speranze. Il Governo Monti si è mostrato peggio di quanto i Bersani dei prodotti di fascia C prevedessero, Di Pietro ha la gradevole possibilità di rifarsi una dote elettorale a spese democrat, quasi come quella ormai esausta della Lega, la loro giusta posizione è un tardivo ripensamento rispetto ad una politica delle alleanze che li aveva saziati di posti e poltrone ma li stava conducendo fuori dal seminato che movimenti di quella natura devono percorrere. Il casino in Parlamento è una tiepida protesta rispetto a quelle che vedremo in un Paese affamato ed impoverito, con le categorie più indifese che forse sceglieranno strade inconsuete. La monocorde litania del Bocconiano è sintonica con gli effetti letali dei provvedimenti, quelli più sentiti dalle fasce popolari sono gli aumenti scandalosi dei carburanti, nella Via delle Pompe questa mattina due distributori avevano superato largamente quota 1,7. Siamo alla pazzia professorale, fortuna che il resto del gregge ministeriale si occupa del niente o fa mera rappresentanza funebre. Il partito riminese al comando ha eletto con totale responsabilità un Giovane allevato, soppesato, testato per almeno 25 anni che all'atto dell'insediamento mostrando le palle minaccia di cancellare le ultime vergogne procedurali della passata legislatura, una ventina di piani particolareggiati approvati last minute e convenzionati. Avrebbe avuto una possibilità corretta approvando lo strumento pianificatore per eccellenza se non fosse questo ben peggiore di quello permesso con 88 varianti nel passato. Una lotta interna che si gioca sulla pelle imprenditoriale dei cittadini, a molti dei quali, la maggioranza della metà che ha votato, sta meglio di uno dei suoi vestiti nuovi, con la scusante che l'alternativa era Renzi, che siamo sicuri non sarebbe riuscito a fare peggio. Ci rimane sul gozzo la posizione di un Delegato, quello che preparò la tavola dei P.P. scegliendo i piatti migliori ed oggi li dovrebbe cassare o spacchettare, è vero che l'istituto delle dimissioni è esercizio cretino e presuntuoso, ci basterebbe un sottile filo di vergogna, da demolire subito come fosse un tendone.


P.S.
Al Circolo Nautico di Viserba avete fatto un bello slargo. Gli altri?