venerdì 16 dicembre 2011

La Fiducia

Siamo sicuri che discutendo(?) con Monti della manovra, al primo punto, Bersani non abbia posto l'Ici, pensioni, fascia C, ma la chiusura delle province. Dalle federazioni ha ricevuto segnalazioni che i costretti ad andare a casa richiedevano incarichi sostitutivi, mettendo in discussione gli equilibri raggiunti, gli assetti regionali e gli enti fornitori di poltrone con incarichi per revisori e progettisti di piani delle fogne. Uno tsunami impossibile da fronteggiare in momenti di crisi, uscito di scena B tutto diventa difficile per il primo partito avendo assunto la suicida responsabilità di sorreggere il Bocconiano. Monta la rabbia operaia e dei milioni di pensionati che sorreggono la Malesani, creando un profondo solco tra le due rappresentanze, il Pd pagherà il prezzo maggiore. Spostare la chiusura di enti inutili e costosi a quando Monti non ci sarà più è una beffa ancora più atroce dei prelievi sui conti correnti, la rapina del secolo, la prova madre che a questi politici dell'interesse pubblico non frega niente, a Rimini siamo governati dal principino di questa casta, a 32 anni ha maturato una pensione che solo il 5% degli italiani pùò esibire dopo quarantanni di lavoro contributivo. Chiedono la fiducia per sentirsi obbligati da Giorgio a votare, definire questa vergogna professorale come un misto di rigore ed equità con tracce di sviluppo è il colmo per un Paese che si merita la classe che non lo governa.