mercoledì 28 dicembre 2011

Fisiopatologia


Il Dott Bulletti è senza dubbio l'espressione più famosa del dipietrismo riminese, pur ammirandolo da tempo per la sua attività medico-scientifica, non abbiamo mai riscontrato in quella politica tracce importanti delle sue inseminazioni culturali. Si è accomodato sulla poltrona di Vice Vitali in scadenza naturale come il latte delle coop amate da Bersani, non ha mai puntato piedi o ricette, qualche distinguo per rassicurare sulla presenza, niente che potesse infastidire i potenti democrat. Abbiamo letto sulla Voce un'intervista sull'urgenza di uscire dalle partecipate, le società di comodo riprodotte per aumentare i posticini prestigiosi ed i debiti dei cittadini. La sua Provincia è detentrice del titolo di massima rappresentante, non esiste ente inutile ed indebitato nel quale non sia presente e ricapitalizzante, l'elenco è lungo e dimostra senza ombra di dubbio che la realtà istituzionale è inutilmente costosa. L'attenzione del giornalista si sposta su Hera, uno degli antichi cavalli di battaglia critica del giornale, ce ne sarebbero da dire a iosa, ne abbiamo scritte ad abundantiam, il risultato è sotto le bollette di tutti: in cinque anni noi paghiamo molto di più e riceviamo un servizio peggiore. Gli investimenti promessi sono sempre quelli che vengono dilazionati nel tempo, gli aumenti scattano subito, da almeno dieci anni devono adeguare l'impianto di depurazione di Santa Giustina, l'opera viene spacciata come nuovo adempimento, con la riforma delle Ato il controllo(?) verrà spostato in ambito regionale, continuando con la farsa di Sindaci che dovrebbero controllare una loro partecipata quotata in borsa. Doveva rappresentare l'inizio di una liberalizzazione del settore, siamo caduti nel ferreo monopolio, ad Errani/Bersani dovrebbero fischiare i medicinali da banco di fascia C.