mercoledì 21 dicembre 2011

Concerto di Natale


Al Concerto di Natale nell'Aula del Senato era presente la maggioranza che sostiene questo strano governo, oltre a Napolitano c'erano Fini ed il Card Bertone, in rappresentanza dell'area di centro, vincitrice del concorso per scegliere un premier senza elezioni. Il Presidente rappresenta lodevolmente lo schieramento democrat in assenza di segretari all'altezza del compito, hanno suonato Ravel ed il suo Bolero, una musica allegra consona al momento che loro attraversano senza tagli alle indennità, vitalizi e senza ici. Tremonti, il nostro idolo, ha parlato per mezz'ora, affermando cose che solo partiti come pdconosenzaelle non capiscono, la manovra bocconiana è un insieme di tasse ed espropri alle categorie più povere del paese, con la complicità del partito che si è sempre arrogato la loro difesa. La proposta, per svecchiare la politica, di concedere agli under 40 un doppio voto ci trova consenzienti, quello di 42 che governa Rimini sarebbe esente almeno da questo privilegio. La Malesani ha proclamato uno sciopero che all'epoca di B sarebbe stato storico, non esiste cittadino italiano che non sia parlamentare, portaborse o stipendiato dalla politica che non giudichi quello che ci hanno propinato come una autentica vergogna. La manovra agisce sulle fasce deboli con strumenti come iva, accise e tasse di ogni colore e specie, se Tremonti avesse solo pensato misure di questa natura avremmo assistito ad una rivoluzione spontanea, il suo rigore è stato spazzato dalla stupidità ed avidità meridionalistica di gran parte del pidielle, la nascita di mille sigle inneggianti al vecchio sud è la dimostrazione concreta. E' scoppiata la pace attorno a SuperMario, Bersani per trovare alibi alla svendita di un patrimonio di lotte per liberalizzare i farmaci di fascia C, quelli con i maggiori aumenti anche negli scaffali delle Coop e non potendo più usare lo scudo del Cavaliere, se la prende con Tonino che dopo qualche tentennamento si trasforma in leghista di sinistra, segnale che ci sarà un'incetta di voti in incazzata libertà da racimolare su entrambi i fronti. La vera rivoluzione sarebbe assistere alla nascita del Partito dei Lavoratori, quelli alla ricerca, in attività, in pensione, pensaci Malesani quando vai dal parrucchiere.