venerdì 23 dicembre 2011

Il Nostro Saluto


Leggere le parole di Vitali per impreziosire un premietto, portatore anche di qualche sfighetta personale ed imprenditoriale, rende nervosi come scorrere gli estratti bancari. Due le ragioni principali della nostra  alterazione: siamo stanchi di frasi confezionate, il pulpito ed oratore sono rappresentanti della mediocrità che avvolge la Città. I cittadini vorrebbero sentirsi dire che la chiusura della Provincia era un atto da compiere prima e non rimandarla a quando il Bocconiano non ci sarà più, che i preti devono pagare l'ici, che la questione urbanistica a Rimini è stata gestita negli ultimi dieci anni con la sua silente complicità, che pagare 17 milioni per non comperare un Seminario, con l'aggravante di farci una scuola nell'area più deserta della Città, rasenta la provocazione civile. Non ci vuole una multinazionale per raccogliere dei sacchi per strada o vendere l'acqua che è nostra, basta con incarichi ad personam del perpetuo circo che pianta le tende attorno a tutte le amministrazioni pubbliche della provincia, siano revisori, architetti, ingegneri, avvocati, segretari con scuola media, consulenti d'immagine e di parola, perfino geometri, come se tra le tremila persone in organico non si trovasse di meglio. Abbiamo conosciuto il suo antico patron, non ci sembra che l'abbia allevato per questo