mercoledì 1 luglio 2015

I creditori siamo (anche) noi

C’è un debitore: la Grecia e ci sono dei creditori: Unione Europea, Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale. Il debitore non riesce a ripagare il creditore, ma gli chiede altri soldi per sopravvivere, permettere una dilazione del credito e ripagarlo, un domani. I due si mettono a discutere su cosa ci sia da fare affinché il debitore non si ritrovi (presto) nella medesima situazione in cui è oggi. Con un particolare (politico) non irrilevante per i greci, Tsipras non ha mai voluto che si contraessero debiti con gli attuali...prestatori di mestiere. Questo, in teoria, è ciò di cui si sta parlando. Il punto deve essere chiaro: noi siamo messi molto, molto peggio rispetto alla piccola penisola ellenica. Il nostro debito nei confronti sempre degli stessi creditori associati in una istituzione chiamata Europa è quasi dieci volte il loro, anche se il nostro Pil, grazie alla Fiera di Cagnoni, ha più o meno le stesse proporzioni. Inutile tifare per i fratelli del debito magari pensando, come fa il furbetto toscano rifugiato dietro alle sottane bavaresi della Merekel che con noi saranno più buoni. Ti tengono in vita perchè hanno tutti gli interessi per farlo. Si è mai visto un praticante lo strozzinaggio che spinge il debitore a porre fine alla sua esistenza? Proporre un referendum è prendere del tempo. La bozza dell'accordo è stata ritirata da chi l'ha proposta. Sembrano le trattative per un tatuato campione del calcio invece stanno "trattando" il destino (per adesso) di 11 milioni di persone. Lo dico con grande amore e comprensione per il popolo greco e per una sinistra che non assomiglia ai nostri Speranzini, Civatini o peggio le Boldrine. L'uso della massima espressione della democrazia diretta appare come un tentativo forse disperato di coinvolgere altri in una decisione..storica. Anche noi cittadini italiani siamo creditori dei greci e, parlo per me e per gli amici del Blog, non siamo davvero insensibili creature del mondo della finanza dei Davide Serra. Però i conti pubblici della Grecia, non parliamo dei nostri, devono essere sistemati eliminando (senti chi parla) i trattamenti privilegiati eccessivi per troppe categorie, contrastando l’evasione nella maniera più efficiente possibile. Non affermo questo perchè sono dalla parte dell'Europa ma perchè anche uscendo da questa trappola tedesca non si può pensare di averla scampata bella. Il cammino per la nostra Compostela rimane lo stesso un calvario. Però non devono pagare sempre e solo quelli. Occorre una rivoluzione, Renzi è un modesto garante del debito.  

PS Come dice il Cancelliere il 99,5 del Pianeta è debitore dell'altro 0,5 attraverso i marchingegni finanziari creati dagli "Illuminati". Questi i soldi li rivogliono.