domenica 11 giugno 2017

Cheek to Cheek

A Rimini il market piace, oh se piace, ma deve essere grande, più è grande e più piace, è un'attività molto amata dai politici locali, chissà chissà ci andranno a passeggiare la domenica pomeriggio con la famiglia, scarpe da tennis e tuta acrilica o per quale ragione amano tanto queste cattedrali del consumo di cui non sembrano esattamente la clientela tipo: mistero! Piccolo non buono Rimini; Grande buono Rimini. E infatti i market bengalesi sono tartassati ipercontrollati che uno pensa ma gli ipercontrolli li faranno negli iper o no, lo dice la parola stessa!? Nei "mini" faranno minicontrolli, molto soft all'acqua di rose, passano due vigili, tutto ok, ciao belli, buon lavoro e via non è che prendono la merce in mano e chiedono la fattura, no, negli iper sì faranno ipercontrolli che non scappa una mosca, se c'è un prodotto scaduto di poche ore li multano da mandarli in rovina, questo uno pensa, il fiato sul collo agli iper, mentre uno sguardo indulgente, quasi amichevole sui piccini, che a Rimini ormai sono tutti stranieri, altrimenti passi anche da xenofobo e protezionista poi con la retorica buonista fatta propria da questa amministrazione sugli immigrati! Ed invece a Rimini accade l'esatto contrario: fiato sul collo ai mini perchè qui piace e tira maxi, e multe su multe, multe preventive, grosse multe per piccole tasche: 5000, 10000 euro, così ti svegli! Specie a quelli che si azzardano a vendere bibite in bottiglia dopo 'na cert'ora: penso darebbero loro l'ergastolo se potessero. Eppure quell'assessore di cui non ricordo mai la corretta grafia del cognome quindi dico il nome, Jamil, il venditore di tappeti, via, lo conoscono tutti in centro, assessore a un sacco di cose da 6 anni fra cui il commercio, continua a multare e ha perso al Consiglio di Stato per un'ordinanza illegittima che fece lo scorso anno, una cosa assurda, immotivata ed infatti cassata perché impediva di refrigerare le bibite, ai mini solo però, ai maxi no, strano eh!? Ebbene adesso piovono multe per l'alcool venduto dopo l'ora stabilita "lo decidiamo noi fino a che ora, nostra discrezione, buttalo fuori!", non potendo farne più per le bibite refrigerate e forse avendo pagato spese legali e risarcimenti per una ordinanza che definire balorda è un eufemismo. Ma è una vecchia storia come si dice che i delinquenti grossi impiccano i delinquenti piccoli, allo stesso modo se sei grosso non hai niente da temere nessuna ordinanza tranquillo, sei piccolo ahi ahi ahi fai da te non sei iscritto a nessuna associazione di categoria, sono guai a Rimini! "È arrivato l’arrotino. Arrota coltelli, forbici, forbicine, forbici da seta, coltelli da prosciutto! Donne, è arrivato l’arrotino e l’ombrellaio; aggiustiamo gli ombrelli; l’ombrellaio, donne! Ripariamo cucine a gas: abbiamo i pezzi di ricambio per le vostre cucine a gas. Se avete perdite di gas, noi le aggiustiamo; se la cucina fa fumo, noi togliamo il fumo della vostra cucina a gas. Lavoro subito, immediato. È arrivato l’arrotino!": ma avete presente questi simpaticissimi cagac... che ti assordavano, orario tipico mezza mattinata, sempre più rari e scomparsi a Rimini !? Bon, il nonno di mio cugggino era tipo questi, andava in giro "pesce!" con la bici prendeva il pesce al porto e arrotondava da pensionato ormai rivendendolo in periferia, e le donne scendevano in strada proprio come con questi affascinanti, eleganti arrotini ambulanti che avevano sempre un nugolo di casalinghe in ciabatte e vestaglia attorno, in fila a farsi arrotare il coltello, e chissà cos'altro, eeeeh "cherchez la femme" questi erano autentici rubacuori, altroché ambrelli! Ebbene mio cugggino mi raccontava di come anni '50 qui a Rimini suo nonno fosse perseguitato dai vigili che al tempo erano una decina ma nemmeno, e lo multassero di continuo perché non aveva licenza e danneggiava i commercianti (anche se il suo e quello di tanti, specie donne che facevano quel lavoro era un business di spicci per sessantenni quando non esisteva la pensione sociale introdotta nel '69 ) che pagavano le gabelle varie al Comune già famelico come ora. Quindi: niente di nuovo sotto il sole. Perché si siano fatti il nodo sulle bibite alcoliche resta per me un mistero. Ogni illazione è lecita. In questi casi occorre chiedersi: cui prodest, chi trae giovamento se il 20enne tirato o con pochi soldi in tasca si prende la birra al minimarket bangla ovvero vuole invece essere una specie di diffida che qui i mini non sono graditi o che disturbano baristi, ristoratori, birrai e salsicciari delle mille manifestazioni... chick to chick col Comune!? 
A.M