venerdì 9 giugno 2017

Patetici

Il primo a mettere nel "mirino" i sindacati, pensando (allora) alla sola Cgil è stato il Banana, nella prima e convincente versione del "rivoluzionario. Ci ha pensato La Repubblica di De Benedetti a sistemarlo e le procure di mezz'Italia a matarlo. Eppure è ancora li a inciuciare con il bulletto, dopo averlo sostenuto prestandogli 40 giuda. E' stata una discesa agli inferi della marginalità, mentre la nascita del Pd e l'avvento di Renzi hanno inferto il colpo decisivo alla credibilità del sindacato di sinistra. Già pronunciare il termine ti costringe ad una affannosa precisazione con il rischio di una scusabile caduta (senile) delle pa..quando pensi che ritornerà Prodi. E' rimasta una casta che soprattutto noi pensionati per varie ragioni, compresa una inconfessata affezione, continuiamo a foraggiare. La Camusso dopo avere tentato un disperato cambio della parrucchiera popolare è sparita. Comprensibile, non sa cosa dire. A livello locale solo un blog caritatevole e storicamente seminarile amplifica il verbo di Urbinati segretario provinciale dei fantasmi. Ha messo, avendo tempo a disposizione, una serie di ilari considerazioni su turismo, redditi, legalità (fa sempre chic) per approdare ai voucher. Senza l'ennesima maronata del bulletto che li ha inventati, il sindacato sarebbe sparito per inutilità comprovata. Il referendum vinto dai cittadini contro gran parte delle organizzazioni, non lo possono inserire nel medagliere. Sono rimasti i pensionati da badare, i pochi lavoratori ancora in servizio si sono allontanati da strategie vecchie, mentre le nuove leve del lavoro quando c'è, non vogliono regalare l'8 per mille alla casta sindacale. I loro stipendi e buonuscite sono immuni da decurtazioni, come tante Sensoli e noi dobbiamo credere alle estive elucubrazioni di Urbinati? Ci basta Gnassi con la novità della Notte Rosa....Together.