mercoledì 28 giugno 2017

Terapia di Gruppo

Quando arrivi (benino) a 73 anni, molti passati nelle aule (non solo) consiliari, pensi di avere visto e sentito di tutto. La sconfitta del Pd, lo ammetto, come fossi indagato, mi ha procurato una sconcertante felicità. Le prime prove del "renzismo", pochi ricordano o non vogliono, si sono compiute a Rimini, quando il Teatro ancora era un progetto e non un modo scandaloso di spendere inutilmente 50 milioni nostri. Come per il Trc la follia non è quella iniziale ma la gestione annuale. Siamo ai primi degli anni 2000, la Provincia aveva assunto, sotto la regia del dimenticato (da tutti) Nando Fabbri, una posizione di assoluto privilegio politico e programmatico. Teneva per le palle comuni e società pubbliche, in particolare l'aeroporto. Cosa sua. Si è visto. La possibilità fattibile, messa per iscritto, di trovare in Sab un partner importante, con l'avvallo della regione, venne rifiutata dal Ghota riminese, più o meno tutti quelli, da quattro anni (abbondanti) in attesa di giudizio o..prescrizione. L'arrogante risposta fu: noi facciamo da soli. Oggi forse abbiamo un volo per l'isola d'Elba. In quel preciso momento cominciarono gli approcci amorosi tra le componenti dei Ds e Margherita, per assemblare un gruppo consiliare unico. L'accordo con la democristianeria rimasta che ha portato ai fasti del Nazareno, prese l'abbrivio da un incesto locale, rotolando fino a Renzi. Volano gli stracci civici. Pizzolante e Magrini in Melucci, non si sono mai amati e si scambiano accuse divertenti. Il civismo inteso come trappola per gli elettori che non avrebbero avuto il coraggio di votare per il Pd, è finito. Il colpo finale arriverà quando pubblicheranno i bandi demaniali. C'eravamo quasi amati, un bacino sotto la ruota e qualche affettuoso abbraccio natalizio sulle piste ghiacciate. Ricordi da cancellare.

PS I CiViVo che fine faranno? Li rinchiudono nei capanni (abusivi) lungo il fiume dei poeti?