venerdì 23 giugno 2017

Verità X Decreto

Gramsci prima di essere considerato un politico desiderava essere uomo. Tra i suoi principi che, come Alfano, osservava scrupolosamente, esisteva la "coerenza", oggi sconosciuta. Tanti presunti intellettuali hanno lucrato per anni sul personaggio, però "eccepivano" affermando che ognuno può avere la sua verità. Nel tempo, con le ambiguità, è sparita la coscienza civica della sinistra per approdare vergognosamente ai surrogati renziani. Per chi cercava veramente la verità, secondo Gramsci, le differenze sarebbero state marginali. Una premessa ci vuole anche se devi approdare o peggio atterrare a Rimini. Ci promettono nuove linee, quella indispensabile è con l'Isola d'Elba. Ci mancava. Strategicamente necessaria. Vorrei chiedere, senza ambire risposte dall'assessore più "malmenato" d'Italia, se per caso Gnassi e Corsini abbiano frequentato un'altra sinistra dell'obbligo. Due sono gli esempi contingenti di una voluta disinformazione: presenze (?) turistiche e..aeroporto. I due "politici" citati hanno affermato (Carlino docet), contestando la Rinaldis, nota agitatrice, che le presenze (al Borgo) nel mesto mese di giugno, sono state massicce, in ragione degli eventi..importanti. La Patrizia, contestatrice del regime dominante, per eccesso di verità, corre il rischio di essere rinchiusa nella Guantanamo piddina, non appena saranno pronte le nuove prigioni malatestiane. La Presidente degli albergatori rimasti, rappresenta la minoranza degli alberghi, se parlassero le banlieues cittadine da Miramare a Torre Pedrera, le parole sarebbero massi rotolanti contro il Palazzo cieco e sordo, ma con il Carlino di fronte. Questi avvenimenti maledetti, costosi, ripetitivi e inneggianti alle sbornie, fanno godere solo un ristretto cerchietto imprenditoriale, sia in termini territoriali che organizzativi. Alle periferie, dove ancora tentano di esprimere gran parte della nostra capacità ricettiva è giusto assegnare la festa del cocomero per quattro turisti a 19 euro? Meno dei finti profughi. Il caso aeroporto è perfino comico. Il Comune di Rimini si è giustamente costituito parte civile nella aberrante vicenda Tavares, dimenticando la..costituzione per Aeradria. Lo scalo (sembra) sia diventato strumento per "emigrare" il turista locale, a meno che l'osservatorio provinciale nel suo strabismo non abbia visto torme di sardi, croati o confinati nell'Isola d'Elba che si struggono per venire da noi. L'aeroporto è diventata una vicenda "privata" che interessa la società concessionaria e poco più. Qualcuno, non certo giornalista, onorevole, portavoce o perfino consigliere comunale potrebbe chiedere quanto costa (davvero) allo Stato il mantenimento, in leggera vita, dello scalo. Solo la "strategia" di favorire gli arrivi dall'estero e collegamenti con le grandi capitali giustificherebbe il prezzo. A questo punto sorge la domandona? Sono bravi questi acrobati della bugia o i riminesi sono allenati a berle?