Monsignor Lambiasi, Vescovo della Dioecesis Ariminesis, in attesa di altro incarico, ha pronunciato una durissima reprimenda nei confronti della Carim, notoriamente Banca della Città e della Curia. Il discorso era articolato su due parti, tralascio il commento su quella per la Lisi, tutta incentrata sull'accoglienza da cooperativa, mi limito a qualche (inevitabile) osservazione sulla parte (condivisibile) per la banca di casa. Per essere membri della Fondazione, anche Nando Piccari, uno dei più valenti economisti della Città, ha dovuto chiedere l'expedit non avendo maturato nei trascorsi più o meno comunisti, lo stesso rating di Pasquinelli. Ricordo questo per dire che senza il gradimento curiale rimanevi a terra. Le veementi parole del Vescovo sembravano però più dettate dalla rabbia per la "svalutation" delle azioni possedute che da ragioni di natura territoriale. Qualcuno, non certo il Blog più tenero con Gnassi, ha pensato che prima di andare in posti più tranquilli, il Monsignore si sia tolto un pò di sabbia fastidiosa. Succede sempre così, dette prima, le sacrosante accuse avrebbero avuto un altro rilievo. Storia finita e come tutte le favole riminesi, è finita male. Anche qui, come per lo scalo non si saprà mai di chi è la colpa. E parlano del nuovo Codice di Procedura Penale. Mi sembra uguale al vecchio. Nessuno paga.
PS Dimenticavo: Monsignor Lambiasi ha ricordato, parlando della Carim, che 800 anni addietro S.Antonio da Padova ha compiuto, passando sul Ponte di Tiberio, dopo avere pranzato frugalmente da Nud e Crud (dicono) un miracolo. Si aspetta un nuovo passaggio, questa volta di S. Agricole Banca