domenica 25 giugno 2017

Il Terzo Mondo

Il consiglio comunale nella sua maggioranza ha respinto con una sola astenuta, (imprenditrice agricola pd cooperativa), una mozione presentata dall'ottimo per molti versi Renzi. La mozione aveva come obbiettivo, sulla scorta di provvedimenti analoghi emessi a Firenze e Verona avvalendosi di una normativa nazionale, di consentire in casi specifichi il divieto di certi tipi di esercizi in prossimità di certi luoghi. In sostanza, opposizione tutta favorevole, Renzi che abita in quello che impropriamente si chiama "borgo marina" e quindi ha il polso della situazione (ma neppure possiamo dire che Borgo Marina sia mai stato luogo di commercio esclusivo, anzi, era il quartiere degli immigrati del sud che facevano gli ambulanti... e non solo, se proprio vogliamo dirla) intendeva vietare phone center, kebap, minimarket definiti "di basso livello" o "degradanti" in nome della identità dei luoghi. L'amministrazione, che pure ha fatto propria questa tesi (basti vedere come l'assessore competente di fatto "perseguita" questi commercianti immigrati, sobillato dalla di loro concorrenza, più che altro), vuoi perchè si è già scottata in passato emanando ordinanze poi cassate per vizi vari, vuoi per allinearsi a una politica pd a livello nazionale "buonista" verso l'immigrazione come si sa, vuoi perché presentata dall'opposizione, ha bocciato la mozione che avrebbe aperto la strada a un provvedimento invero adottato da due sole città (e se sono soltanto due una ragione ci sarà o no?): Firenze che è piena di luoghi di pregio artistico tal che dove ti giri c'è un monumento e Verona governata da un sindaco che pur uscito dalla lega non si è mai distinto come "amico degli immigrati" e il cui micro-movimento "nazionalista" è rappresentato a Rimini da un ex M5S che ha votato ovviamente "sì". Pertanto noi abbiamo una amministrazione che nei 3/4, esclusa forse la Lisi (che ama presentarsi con un'aureola per quanto è buona e 100% andrà in Paradiso) adotterebbe di corsa un provvedimento di destra, xenofobo, "protezionista", presentato dalla locale destra e simili ma lo boccia, credo per le ragioni sopraddette. Ebbene, nella realtà queste attività sono in prossimità del centro in quasi tutte le città italiane ma non le troveremo mai in C.so d'Augusto o in via della Spiga perché costa troppo. Mai dire mai. Io credo che sia ovvio che se diventi target migratorio di paesi con 100 mln o 1 mld di abitanti che vengono ad aprire attività qui, si accontentano di 1/5 dell'utile giudicato accettabile da un piccolo commerciante italiano. Pian piano queste attività si estenderanno sempre più in quanto il danaro non odora delle modeste cucine di questi immigrati e chi affitta dà, consentendolo la legge, a chi paga non a chi apre con grandi idee che oggi tutti chiamano pomposamente, impropriamente, per coprire il nulla "startup". Dopo 2 mesi chiude. Ma non ne esci vietando con norme pretestuose perché tali sono, meglio cercare altre forme di approccio a quello che è certamente non dico un problema ma una questione molto attuale con forza dirompente e che fa parte del capitolo migrazioni e quindi difficile metterci delle toppe con divieti. Occorre una visione il più possibile vasta, aperta, approfondita, "storicizzata", del fenomeno "immigrati extra Ue. Aprono attività a randa sostituendosi a quelle italiane e vendono tutti pressapoco le stesse cose", se esso sia qualcosa a cui 1) dobbiamo 2) possiamo alla luce del diritto opporci stante che nel mondo vi sono Paesi hanno dovuto affrontare questi problemi molto tempo fa. Ma nessuno potrà definire un'attività "degradante" o "di basso livello", se questa attività è in regola 100%. Qualcuno ha bloccato la vendita dell'immobile ex La Moderna a commercianti cinesi forse? E le mille altre passate di mano a gruppi che non saranno degrado ma neppure espressione local!? Qualcuno un domani sarebbe capace di bloccare la vendita dell'immobile Coin ipoteticamente o mettere alla proprietà i bastoni fra le ruote con commercianti cinesi? Dobbiamo relegare nelle periferie il commercio esercitato da immigrati che è un certo tipo di commercio che tutti conosciamo o è il Mercato che decide fatto salvo il rispetto di regole uguali per tutti? Questa cosa che certamente è un "problema" in virgolettato si inserisce in un contesto molto più grande. Abbiamo migliaia di ambulanti itineranti senegalesi e bengalesi non in regola come licenza, un migliaio di richiedenti asilo una parte dei quali chiede l'elemosina davanti ai supermercati, centinaia di badanti dell'est ex infermiere pagate nel pugno perché l'asl non può permettersi con quello che ci costa di seguire gli anziani (ricordiamo cosa costava prima una badante e che genere di lavoro era). Cinesi marocchini nei campi, migliaia di giovani dai 5 continenti che hanno preso il posto dei locali nelle strutture stagionali mandando i riminesi all'estero con la valigia di cartone del trisnonno etc. Il problema inserito in questo contesto non lo blocchi con le ordinanze pretestuose e spesso fuorilegge, sarà un fiume in piena probabilmente sempre più, quindi approcciarsi così è errato sotto il profilo anzitutto dell'efficacia, poi della nostra Costituzione, del diritto europeo e infine per quanto mi riguarda della Morale. Inoltre, per chiudere è come se un medico trattasse una grave patologia con una terapia sintomatica che non ha alcun effetto sulla malattia stessa. La questione come tutti sanno è globale, immensa, non la affronti con le ordinanze, il fiume in piena se ne farà un baffo, il compito spetta alla politica nazionale ed europea, in accordo con principi sovranazionali da tutti condivisi, discutendi e modificandi eventualmente su tavoli politici, "sentito il Popolo", a seconda delle diverse posizioni, equilibri, forze, e non dall'assessorino locale. Anche se poi alla fine è a livello locale che sono le ricadute ma esiste appunto il Voto per questo e le varie posizioni dei partiti in materia sono chiare a tutti. In questo modo, alla maniera di Renzi FI, si guarda agli effetti e si trascurano le cause degli effetti stessi, quindi hai perso in partenza. Infine dico una cosa che forse potrà sembrare in contraddizione con quanto espresso sopra in modo spontaneo e estemporaneo: anche e me piacerebbe essere nato fratello del figlio di Onassis, ma così non è. Me ne faccio una ragione, non vado a cercare l'Eldorado, questo sarebbe compatibile se lo fa uno non 1 miliardo di persone. Se non c'è peste, fame e guerra, ognuno potrebbe stare dove è nato, fatto salvo il diritto di spostarsi. Gli spostamenti sarebbero non imbeccati nella dimensione del fisiologico, ciò al netto del fatto che le migrazioni tali non sono, ma vere forme di neocolonialismo diciamo "delocalizzato": perchè per certe attività non è sufficiente andare nel III mondo, occorre che il III mondo venga qui.
 Professore e Dottore Milo Pasquali