giovedì 1 febbraio 2018

L'Altra Faccia

Il mio "primo" impatto con il M5S è avvenuto in Piazza S.Giovanni a Roma per il comizio conclusivo di Grillo nella campagna elettorale del 2013. La prima grande lotteria pentastellata. Non avevo mai visto una presenza così composita. Il paese reale. Dietro, in alto, c'erano frotte di preti e timide suorine che applaudivano di nascosto. Anche le forze dell'ordine, inutili ma numerose per mostrare il raduno come uno dei primi atti di terrorismo (elettorale) al Pd. Alla fine ci fu il botto del 25% e oltre. Centosessanta onorevoli portavoce (purtroppo) vennero eletti e ..costretti a parlare. Fu un disastro mediatico. Il povero Beppe doveva mettere pezze comunicative ma peggioravano i buchi di insipienza e naturale stupidità. Oggi lo scenario è (quasi) completamente diverso. La televisione del canone in bolletta ha capito che (forse) può arrivare il cambiamento tanto minacciato. L'uscita di Grillo dal Pianeta delle.. credo sia dettata dalla comprensione che il tempo dell'allenamento fosse finito. O ti presenti come possibile alternativa di governo o segui scie e vaccini. La scelta di Gigetto candidato premier è dettata anche dalla pochezza del materiale a disposizione, più che da fervida convinzione. Personalmente penso che Di Battista fosse più rappresentativo del movimento. Un particolare però non è da sottovalutare. Finora tutti, anche il "fantasmino" Sarti, hanno urlato che avrebbero fatto da soli. Oggi Di Maio sembra disponibile a ..tutto, trincerandosi dietro al salvifico programma da condividere. Quello scritto (da chi?) del M5S è da notte rosa. Hanno imbarcato una serie di personaggi (una volta) famosi: professori, giornalisti, scienziati, terzo settore, civismo attivo, per concedere una patina di nuovismo. Non sono pronti per governare ma avranno tanti voti da maggioranza. Una forza inventata da Beppe sulle piazze, nata per caso e blog, si riconferma come il maggiore partito senza (purtroppo) esserlo. La trasformazione in una democratica e partecipata alternativa probabilmente farebbe perdere qualche consenso ma sarebbe davvero l'unica speranza rimasta. Altrimenti sarà ancora inciucio tra il Ducetto e Banana. La vittoria di Trump ha cambiato il mondo, molto più di quanto la stampa americana e l'italico gregge giornalistico, possano ammettere. Il M5S è figlio di questa rivoluzione negata.