venerdì 26 giugno 2020

Dopo Trump

In America la strategia democratica non è dissimile da quella imposta al paese dei sudditi inginocchiati. Una volta la sinistra era la più riottosa ai patti atlantici che permisero reggimenti e basi missilistiche, una protezione per fantomatiche invasioni russe, viste solo ad Hollywood. L'unica, in onda, avviene per un recente patto tra chiesa e Pd. Un reciproco mutuo soccorso. Vogliono cancellare i decreti salviniani, un debole riparo alla trasformazione delle nostre coste negli unici porti sicuri d'europa. Difficile, impossibile, raggiungere Parigi e Berlino anche con le stupende Ong da sbarco concordato. Fanno vedere ancora, nelle compiacenti reti televisive, i primi terribili sbarchi con morti e naufragi. Però non hanno mai proiettato le immagini (registrate) delle migliaia di semplici trasbordi dal natante che ritorna nelle coste libiche, alla nave battente bandiera europea. Tranquilli passaggi a poche miglia dalle coste libiche da un barcone ad una sicura imbarcazione. Dove mettono gli scafisti? Sarebbe lo sputtanamento della solidarietà per interessi scandalosi, Un abominevole mercato di uomini, donne e bambini spacciato per finto salvataggio. Chiusi i nostri porti era quasi cessato. Possiamo essere l'unico terminal di una operazione immonda? Ci sono tanti paesi che non ricorreranno alle conseguenze del Mes però non vogliono accogliere i richiedenti asilo. L'anello ricattabile siamo noi. Il patto con l'Europa lo prevedeva. Aprivamo i porti e loro allentavano il nostro debito. Salvini ha interrotto il giochino. Nella confusione che regna sotto il diroccato cielo grillino una forte componente non vuole concedere ai piddini un altro regalo, dopo quello governativo. Si accorgono che la permanenza dorata con Conte concede maggiori possibilità di sparire. Localmente non contano più un ca..ed è giusto. Quando l'esponente di punta e tacco è l'innocuo Croatti, perfino Ghinelli capisce che la sua interpretazione del portavoce dei nostri drammi turistici è amatoriale. Lo stipendio è da luminare. La dicotomia che porterà alla sparizione fluida del movimento. Una parte è già corrente del Pd, l'altra spargerà le ceneri più a destra. Cosa succederà a novembre che non sia successo anche prima? Se uno dovesse farsi un'idea leggendo o guardando l'informazione all'italiana direbbe che Biden verrà eletto anche con il voto dei nostri corrispondenti, fanno informazione come "lunga treccia" dalla Cina ma dalla finestra. Dicono quello che impone Repubblica, la bibbia della Rai. Non mi piace Trump, il mio è un giudizio più estetico che politico. Nello stesso tempo l'America ci riserva sempre sorprese. Ci proiettano la Manhattan di Woody, espressione radical chic, non certo quella delle campagne dell'Illinois, Texas, Jowa. Le elezioni sono appannaggio delle lobbies più forti. La differenza è economica , adesso ancora di più. Prima della pandemia Trump era strafavorito. Non sono le marce a condizionare l'elettorato ma il valore del dollaro. La descrizione del presidente come "puzzone" cara a Dagospia, la dice tutta. Mai successo a nessun altro suo collega, famosissimo per avere bombardato, democraticamente, mezzo mondo o gli abituè delle stanze ovali con risucchio. Un servizio sempre democratico. Scomparirà l'alleanza atlantica? Probabile, la spesa non compensa il gusto per i nostri protettori. Difficile, costoso per l'America interpretare il ruolo del gendarme nel mondo e per la nemica Merkel. Ci sono potenze concorrenti. Gli ultimi exploit in politica estera sono quelli di Gigetto in Svizzera e Conte in Egitto. Però le valigette piene di soldi sembra che arrivino da posti impensabili, a dimostrazione che il mondo è cambiato. Il Carlino anche.