lunedì 1 giugno 2020

Law&Order

Non mi riferisco al solito theme film made in U.S.A. arrivato all'ennesima stagione, bensì ad uno degli slogan politici più fortunati della storia d'oltreoceano. La prima richiesta di più legge è ordine, cioè di un rigoroso intervento della giustizia penale nel sistema, come risposta a recludescienze di violenza e al dilagare di reati contro il patrimonio, da punire con sanzioni penali di maggiore severità (pene esemplari e nessun beneficio) fu fatta rispettivamente nel 1780 e 1790 da John Adams e Thomas Jefferson, secondo e terzo Presidente U.S.A. Tuttavia sarà negli anno '60 del cd. secolo breve, con il progressivo acuirsi dello scontro sociale e delle rivendicazioni di maggiori e pari diritti da parte delle minoranze etniche e della comunità afroamericana che trovò nuovo impulso. Sarà Lyndon B. Johnson, che, nonostante lo si ricordi per il contributo che diede al progresso dei diritti civili a favore delle minoranze (come non ricordare il "Civil Rights Act del 2.07.64 e l" Indian Civil Rights Act dell'11.04.68), nel 1965 e 1968, coevemente, fece approvare dal Congresso due leggi contro quella che definì genericamente "guerra al crimine", ossia la "Law Enforcement Assistance" e Lo "Street Act" che finanziava direttamente la polizia locale e ne accresceva le capacità d'azione. Nonostante la legislazione sui diritti civili, quello del '64 che proibiva ogni discriminazione su base razziale, basti pensare a quegli anni per capire come occorreva una rivoluzione culturale che forse non è ancora davvero avvenuta. Nelle tensioni dovute al crescente impegno USA nel sud est asiatico con invio di massicci contingenti arruolati sulla base di coscrizione obbligatoria (età media 19 anni e di colore... ) avviene l'assassinio nel '68 di M.L. King, leader del movimento per i diritti civili che si ascrive e da ulteriore impulso alla cd. "lunga estate calda". Iniziata nel 65 a cagione dei brutali metodi usati dalla Polizia si affieovolira' solo nel 1970, ma porterà già in questi anni a recrudescenze di rivolte da parte delle minoranze che metteranno a ferro e fuoco intere città. Saltando agli anni '80, per ragioni di spazio, sarà poi Reagan che esalterà il concetto di legge e ordine per effetto di nomine di giudici conservatori "duri e puri" che porteranno a far triplicare dopo il 1981 il numero dei detenuti, tanto da portarli dai 500 mila del 1980 al milione e mezzo del 1994. Tuttavia l'attuale assassinio di George Floyd riaccende una questione mai sopita negli USA e sovente tenuta volutamente sotto traccia. Il problema è ben più grave, organico e trasversale da poter risolvere col banale ricorso ad uno spot elettorale e politically correct quale è quello del "law&order", giacché i dati che vi citerò spostano il fulcro del problema direttamente sui metodi usati e permessi alla polizia che è il vero nodo da sciogliere. Lo studio statistico effettuato dalla "National Academy of Sciences of the USA" ci dice essere l'uccisione durante le fasi di arresto perpetrata da agenti la SESTA causa di morte per uomini di età compresa fra i 25 e 29 anni in America del nord: cioè il rischio su base annua è di 1,8 decessi su mille persone. Rispetto ai bianchi il rischio per uomini afroamericani sale a 2,5 e per le donne all'1,4. Dati simili anche per i nativi e gli uomini di origine latina. A fronte di tali dati parziali, vieppiù per difetto, i dati sugli agenti che vengono accusati o condannati sono irrisori. Infatti il 99% degli operatori di polizia non riportano neppure accuse di tipo penale. Ecco credo che alle volte quando si parli di civiltà si tende a sottovalutare la nostra storia e guardare troppo al giardino dei vicini che forse dovrebbero concentrarsi meno sulla cinematografia per dedicarsi di più ai concetti di giustizia, uguaglianza e democrazia che tanto bene portano in scena. "I can't breathe". God bless America 👎 
Roberto Urbinati