giovedì 25 giugno 2020

La Sindrome del Pd

Il lavoro della propaganda al riparo della clausura, è stato un bombardamento democratico sul gigante..Salvini. Compito svolto con impeccabile regia. I giornali si sono ridotti alla carità giornaliera. Paghi un euro e puoi cliccare su Repubblica e perfino sul Fatto, salvato dal pubblico intervento, godendo però dei peggiori insulti per Trump, Johnson, con rigurgiti di ogni colore per Salvini, il vero nemico. Lo hanno ridotto al 20% naturalmente nelle loro intenzioni di voto. Sul mio cellulare, ogni tanto compare la speranza degli Affari Italiani, per conto sempre del Pd, che annunciano la fine del movimento leghista. Fanno il tifo per la Meloni e Zaia. Berlusconi è un compagno di merendine televisive. Condonato da tutti gli antichi peccati politico-sessuali, ha in ballo l'emittente europea, il suo voto sul Mes è sicuro. Il cds ha trovato l'accordo per le regionali sempre le facciano fare, con un virus comandato a distanza. Vengono fatti pochissimi tamponi, questo permette un presunto focolaio all'occorrenza. La Sindrome del Pd è però elettorale, si faranno (forse) nell'autunno più brutto della nostra storia, che può vantare drammi e verità mai confessate. Non mi voglio iscrivere al club dei menagramo, ma ho l'impressione che stiano pensando alla riedizione degli estremismi in salsa distanziata. Si sono ribaltate le posizioni, allora era il Pci con il risultato del 75 ad essere pericoloso. Sono arrivate, casualmente brigate rosse, ..nere ed attentati. Anche i padroni del mondo però sono cambiati. L'ultima stronzata di Giuseppi sulla riduzione dell'Iva, testimonia da chi e come siamo governati, se ne rendono conto anche nel Pd, ma la paura di Salvini, pur annientato dalle previsioni, è troppo forte. Sono disposti ad aiutare Zaia per togliersi di dosso l'incubo papeetiano. Nel meridione i candidati sono azzurri o fratellini d'italia, hanno dato precedenza a forze più radicate. Da quelle parti non funzionano le sardine. Sono invenzioni che attecchiscono dove si trova il mare dei garantiti. Nel perdurante silenzio presidenziale si consuma la tragedia della giustizia allo sbando. Prima aveva la rotta Palamara, ma non sembra urgente una definitiva sistemazione. Va bene per chi governa. E' sempre andata così, dopo il quadrunvirato delle mani pulite, siamo precipitati nel giustizialismo becero, fino ad arrivare agli ordini per colpire il nemico Salvini. Le plateali e differenti visioni dei procuratori dei porti sicuri erano segnali sufficienti per capire cosa stesse succedendo. La collocazione di una nullità, fingendo di avere un ministro, da quale strategia dipende? Andava benissimo ai due giornali delle procure. Quando la Ursula per conto della Merkel ci consegnerà l'elenco dei compiti che "dobbiamo" compilare in cambio del Mes, spero ci sia anche quello sulla giustizia. Avremo anche le sentenze riminesi.