sabato 6 agosto 2011

Governo Tecnico

Da almeno sei mesi viviamo in una repubblica presidenziale, non ci sono state votazione parlamentari o modifiche costituzionali, la situazione si è determinata all'italiana, complice la perdita di consenso del Cavaliere, in Parlamento sembrava talmente sgonfio che ha riecheggiato i famosi gorgoglii di Prodi. Il segnale è stato l'entrata in guerra contro la Libia di Gheddafy, a favore di non si sa chi, la debolezza di B era evidente, aveva un decreto con alcuni sottosegretari responsabili ed indispensabili per la continuazione della legislatura, a dispetto della rude opposizione di Bossi, ha ceduto alle pressioni del Colle ed ha commesso l'ultima patacata di una serie infinita. Non è tanto e solo la spesa che tutti i giornali si guardano bene dall'evidenziare, ma la certezza di un impantanamento delle operazioni, il Rais viene dato a giorni alterni come moribondo, la fine della stupida guerra però non si vede. Abbiamo perso un fornitore affidabile ed abbiamo ricevuto in cambio ondate di barconi, Frattini che parla sempre guardando oltre, dovrebbe dirci cosa vede nel futuro. E arrivato il momento d'affermare che ognuno le guerre se le faccia con le proprie forze, i democrat invece dei festival per gabellare finanziamenti, possono indire bandi di partecipazione bellica, il pidielle ha perso clamorosamente l'ennesima guerra giudiziaria, nelle mani di Alfano non sappiamo dove andrà a finire, se dovessimo giudicare guardando Rimini li vediamo sempre abbracciati ai Piloni, immagine indelebile di una politica volutamente fallimentare. Il momento che attraversiamo non è detto che sia peggiore di quello che passeremo, nessuno si può permettere smargiassate, nemmeno il Tonino in versione lotta continua, arriva dove può, il dominus è Napolitano. Ci fermiamo, non sembra gradire l'ironia, il nostro ricordo e rammarico è fermo a quando doveva diventare segretario di un Pci in dissoluzione e condurlo sulle naturali sponde socialdemocratiche, al suo posto è arrivata una tragedia occhettiana, poi sempre peggio, la storia è cambiata, non saremo mai un paese normale, non comanda chi vince, con Prodi comandava D'Alema.