lunedì 22 agosto 2011

Una Laica Riflessione

Essere atei non significa avercela con qualcuno, io rispetto profondamente la chiesa cattolica, pur cercando di mantenere un'autonomia di pensiero che dovrebbe essere comune all'intero paese. Non condanno nessuno in particolare, ma se sostituiamo la politica con la caccia alle streghe, la cosa diventa pericolosa, rischiamo di dare in pasto alla folla, attraverso una giustizia sommaria, come la storia ci insegna, un povero cristo semplicemente perchè ha i capelli rossi. Invece ho dovuto rilevare che dopo le parole del Card. Bagnasco contro l'evasione fiscale si è aperta una specie di caccia all'untore, con tanti paladini nazionali e locali, che non hanno perso occasione per mettersi in mostra, senza contare che qualcuno, vedi Il Fatto Quotidiano ha sottolineato che il pulpito da cui viene la predica non è dei migliori. Il rischio che corriamo è altissimo, questo continuo sostituire l'istinto all'intelletto, ci sta portando in un baratro profondo, s'inventano personali tribunali dell'inquisizione, con accuse reciproche che non ci portano da nessuna parte, ognuno s'inventa ed estremizza il suo strumentale baluardo, dove attingere consenso. Di fatto si vuol combattere il male, con quelle che ne sono state le cause, sostituendo agli inciuci di ieri, steccati e muri invalicabili, basta vedere cosa sta avvenendo con la proposta di risanamento del Governo, la difesa degli orticelli e le ricette per la soluzione dei problemi, con l'unico risultato di accelerare il nostro naufragio, evitato al momento, grazie agli aiuti della Comunità Europea effettuati con l'acquisto dei titoli di stato, cosa che questa pseudo politica fa finta di non vedere. Per tornare alla Chiesa se si vuole davvero aiutare gli Italiani, organizzi un dibattito culturale con il quale si affermi che la manovra è solo un emergenza e come tale difettosa comunque la si ponga, ricordando che è in gioco la salvezza del Paese, tutti ci rimettiamo molto più della posta personale, auspicando una giustizia più giusta, pronta e moderna per rinsaldare il concetto di uno stato funzionante. Con un federalismo vero già attuato, l'imposizione delle chiusure di province ed enti inutili non sarebbe stata necessaria, le regioni avrebbero dovuto fare i conti con le risorse a loro spettanti, i più bravi sarebbero stati quelli che chiudevano le centinaia di Agenzie della Mobilità, aprivano asili nido, diminuivano le imposte dei cittadini, davano impulso al tema drammatico del lavoro. Qualcuno della casta locale potrà anche sorridere a fronte di queste osservazioni, difficile per tutti, anche quelli che si chiamano Gnassi pensare che i tempi non siano cambiati, la geografia del Paese sta mutando, un Bossi per quanto indebolito dalle patacate del Cavaliere, ha fatto argine al Nord, se succede qualcosa di grave come ipotizzato dal Mago Bersani, ci mettiamo a discutere di chi è la colpa?

sandro baschetti