mercoledì 10 agosto 2011

Il Duro





Mister Melucci, in rappresentanza della Regione, fa il Duro con i Bagnini ed ordina che nelle giornate di sciopero il servizio di salvataggio venga garantito in maniera alternativa. Dalla nostra brandina d'osservazione rivolgiamo una modesta domanda: se il bagnino, vista la veneranda età di tanti imprenditori, non è munito del brevetto di salvamento cosa prevedi di fare? Un'altro impertinente quesito lo lanciamo sul tavolo del penoso dibattito che scatenano queste ricorrenti minacce ferragostane: come mai solo oggi dopo anni di lotte, nasce questo problema, in passato abbiamo assistito a scioperi ben più pesanti. La risposta per non turbare il Vate dal suo meritato riposo, ce la diamo da soli, come matti assodati. Quando l'arenile era governato dalla Capitaneria, i bagnini erano OBBLIGATI ad avere il necessario brevetto od avere un dipendente munito del titolo, dei Magnini senza Fede. Poi è arrivato il predecessore di Melucci un certo Pasi di Ravenna, bizantina località balneare, famoso per leggi trentennali e per la frase recitante" Noi faremo prima e meglio". La risposta del mercato marino è composta da centinaia di abusi ed un casino inestricabile. Un assurdo che ha eliminato anche un altro importante obbligo, quello da parte dei titolari delle zone d'affiancare i salvataggi in condizioni meteo marine pericolose, aiuto da svolgersi con un moscone giallo d'emergenza, oggi ristoro per vù cumprà e bimbi saltellanti, molti credono sia il muletto in caso di pit-stop di quello rosso.