domenica 21 agosto 2011

Le Tasse di Vitali

Omelia improvvisata con dipietrismo da corsia, populismo benziano, ingenuità e furbizia mescolate nel solito biberone servito dal pulpito più inutile d'Italia, parliamo dell'ultima uscita di un Vitali sulle orme di Bagnasco, incentrata sui peccatori del fisco riminesi. E' un primato che deteniamo da sempre, incentivato, tollerato, perfino spinto in ragione della peculiarità della nostra ex primaria fonte di reddito. L'evadere od eludere era insito nel vangelo turistico, ricordiamo il compagno Bettuzzi, un assessore comunista senza saperlo, che ingenuamente si era messo in testa di accertare le denunce degli albergatori, nel momento nel quale i comuni vennero chiamati in soccorso del fisco. Durò molto poco il giochino, tutti ambivano a diventare delatori, non si potevano più mandare figli e nipoti agli asili, le soffiate erano implacabili e circostanziate, troppo lavoro e troppi pericoli politici, la barca andava, non si poteva fermare per qualche miliardo evaso. L'analisi del Presidente di una Provincia salvata dalla Valmarecchia induce all'intolleranza, spinge a difendere l'indifendibile, non è sufficiente chiedersi dove abitasse in questi lunghi anni, mostra un deficit allarmante a livello formativo, privo della più piccola esperienza lavorativa. Per rimanere nel seminato che ha imparato tardi a conoscere, ma ha frequentato con brillanti risultati, c'erano tanti modesti preti di campagna che svolgevano degnamente compiti oltre le loro funzioni religiose, accudivano, risolvevano problemi sociali ed economici, spesso sconfinando nel politico, senza ambire però a porpore vescovili. Caro Stefano, se esistesse un Cepu per amministratori faresti bene a frequentarlo, magari in corsi serali, la tua auspicata legge del taglione, non riesce ad indignarci, così come le allegre riflessioni della Rinaldis consegnano un de profundis alle poche ragioni della categoria che rappresenta. Ci piacerebbe ascoltare prima che la ghigliottina fiscale da te auspicata entri in azione, se prima di sentenziare, hai pensato alla masnada che si nasconde nelle decin.e di aziende inutili e super inutili, vorremmo che tu riuscissi a definire questa vergogna diversa dall'evasione tout court. Non riusciamo a dimenticare che sei stato l'enfant di coloro che hanno precipitato la Città in queste condizioni, quando si riducono le spese, prima di urlare contro Tremonti, sarebbe salutare e molto cattolico avere la coscienza a posto con la chiusura immediata di almeno quaranta aziende, cominciando da quella chiamata Agenzia della Mobilità e si legge purtroppo anche Trc, ci costa 5 milioni all'anno, prova a vedere quanti pannoloni si comprano.