mercoledì 17 agosto 2011

Il Niente alla Ribalta

Mi verrebbe da dire niente di nuovo sotto il sole ma subito dopo scatta l’inevitabile incazzatura.


A Rimini e nel mondo stà succedendo tutto ed il contrario e noi, di rimando, non sappiamo fare altro che riempire pagine di giornali per capire se l’assessore Lisi si è dimessa un giorno prima oppure uno dopo la sua nomina amministrativa?


Se questo è il livello del dibattito e del confronto politico di questo passo possiamo dimenticarci per i prossimi cinquanta anni di abitare Palazzo Garampi da vincitori.


La mosca ha infastidito l’elefante ma il risultato quale è?


Qualcuno è riuscito per l’ennesima volta a compattare ancora di più la maggioranza sulle sue posizioni tanto per le mosche è sufficiente un pochino di antiparassitario…


Non va assolutamente bene così, qualcuno lo spieghi ai nostri “oppositori” che la Politica , quella vera, quella con la cosiddetta P maiuscola, la costruisci faticosamente giorno dopo giorno in un duro lavoro di confronto e di “conquista” delle posizioni con proposte costruttive,per il bene comune; con proposte alle quali la maggioranza non può dire di no se non a prezzo di dolorose prese di posizione legate a fredde logiche di appartenenza ma inspiegabili per la cittadinanza.


Occorre costringere l’attuale amministrazione a prendere le distanze da uno scomodo e distruttivo passato ma questo occorre farlo su proposte e progetti concreti frutto di una elaborazione tecnica e politica dei gruppi di minoranza e non su gossip caserecci o su cavilli amministrativi più degni di un manzoniano azzeccagarbugli che non di un politico costruttivo ed efficiente.


Chiediamo alla Lisi la ragione dei finanziamenti dati alla Caritas, chiediamogli cosa ne pensa dell’affaire Seminario dove la vecchia amministrazione si è impegnata per il solo affitto del vecchio seminario per una cifra con la quale avrebbe potuto costruirne uno tutto nuovo e, soprattutto, tutto suo.


Ma dopo avere soddisfatto queste curiosità che tutto sommato appartengono per larga parte a quel passato scomodo che vogliamo, almeno così si dice, abbandonare preoccupiamoci subito di proporle progetti innovativi che vadano nella direzione giusta; quella, per esempio, di risolvere le emergenze abitative di una larga schiera di famiglie riminesi che sono in attesa di una sistemazione definitiva in edilizia popolare ma si trovano la strada sbarrata da altri che propriamente residenti non sono.


Questo è solo un esempio di quello che i nostri eroi in consiglio comunale dovrebbero fare ma, in attesa di questo, ci raccomandiamo sempre a loro, in ginocchio con le mani giunte ed in sano spirito romagnolo soprattutto di una cosa sola: basta con le patacate!






Diogene