giovedì 29 maggio 2014

Caro Massimo

Caro Massimo, Certo non lo devo spiegare a te, ma lo ripeto per me stesso. Ci sono persone che guardano avanti, molto avanti e altre che, come i prigionieri della grotta di Platone, vogliono credere alla realtà come quella cosa proiettata sul muro. Quello che conosci è rassicurante, anche se non è reale, mentre la realtà richiede un adattamento e non pochi dolori, tra i quali, anche quello di essere deriso da chi ha scelto di rimanere confinato in quello che conosce. Io non nego il valore dell’esperienza, ma per il cambiamento può essere necessario un salto nel vuoto. Ognuno di noi guarda le cose secondo il filtro della sua pratica e, a volte, non avere esperienza e non essere legati a nulla è addirittura un vantaggio. Non ritengo di essere uscito dalla grotta, sono solo alla sua soglia, accecato e confuso, ma una cosa l’ho capita: stiamo guardando dalla parte sbagliata. Stiamo proponendo varie interpretazioni di uno stesso schema di sviluppo fallimentare, un modello in cui consideriamo un successo rubare un po’ di meno. I toni di Grillo sicuramente impauriscono chi sta guardando le ombre sul muro, ma il suo è l’entusiasmo e la frustrazione di sapere che siamo ad un passo dalla soglia. Il confine si supererà, in una maniera o nell’altra. I modelli economici sono già arrivati al loro limite e, se consideriamo la storia dell’Europa moderna, l’hanno fatto molto velocemente. Attualmente non conosco nemmeno una persona che non abbia dovuto modificare la sua vita per questioni economiche e non a causa di una carestia passeggera. Dubito che la riedizione rivista e corretta della Democrazia Cristiana ci potrà portare fuori da tutto ciò. L’unica speranza è cambiare il modello di sviluppo. Molti sono convinti di poterci riuscire con il dialogo, ma quando vedo l’inconsapevolezza che fa bella mostra di se, dal più piccolo Consiglio Comunale fino ad arrivare al Parlamento, capisco che una conversazione tra attori non protagonisti al massimo potrà aggiungere dei particolari non determinanti. Ti dirò di più. Facebook non è determinante, centinaia di persone che si guardano un’oretta di Di Battista non sono determinanti, avere una fedina immacolata non è determinante, per quanto riguarda quello in cui crediamo noi. Giusto o sbagliato non sono assolutamente due categorie determinanti, se lo fossero state sarebbe bastata Aeradria per decapitare il PD. Voglio dire … tu ed io viviamo in una città dove una moglie può dare l’approvazione formale al marito di spendere i soldi della comunità, per recuperare ad una figuraccia da 100 milioni di euro, senza che questo sia considerato conflitto di interessi. Secondo te i Riminesi non lo sanno, non gli frega o non s’informano perché comunque, a priori, sanno già che non gli frega? Io sono per la terza ipotesi. Il mio richiamo all’attivismo riminese e al risultato strappato in questa città da primato clientelare non vuol essere un invito all’arroccamento nelle nostre posizioni, ma al contrario, uno stimolo a lavorare di più perché solo aumentando il nostro peso possiamo influenzare anche le politiche nazionali. Dici bene quando rilevi che esistono impedimenti di diverso ordine anche alla nostra stessa partecipazione ed è per questo che tutto ciò che otteniamo, senza tempo e senza mezzi, deve essere un vanto da esportare. Ciò però non vuol dire che stiamo usando la nostra vera potenzialità … concedimi di crederlo e concedimi anche di non pensare ad un fighetto, che frigge il microfono a suon di sputazzi e slide, come elemento di successo per “gli altri”. Non penso nemmeno che Renzi abbia fatto qualcosa di particolare, se non obbedire a un istinto che lo rende campione nella nostra attuale cultura.
 P.S. Permettimi di rinnovare pubblicamente la stima nei tuoi confronti e di ribadire che la tua amicizia per il Movimento è solo un vantaggio. L’unica controindicazione, se tale si può chiamare, che ho visto finora è stata il vociare di due macchiette da Consiglio Comunale, le stesse che non molto tempo fa ti mangiavano molliche dalle mani. Anche in tempo di crisi possiamo pagare questo prezzo, senza nemmeno accorgercene. Davide.

P.S
Davide così non si fa, mi hai commosso. Adesso...